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Notizie brevi 18/02/2014

"Omicidio stradale": il governo mantenga il suo impegno
L'appello delle associazioni per le vittime della strada chiedono che il nuovo Governo si pronunci finalmente con un disegno di legge

I dati sono di quelli che fanno tremare le vene dei polsi: nel solo mese di gennaio 2014 già 68 episodi di pirateria stradale grave hanno lasciato sulle strade italiane 13 morti e 70 feriti. Una situazione che necessita di misure preventive urgenti da parte del Governo. E non possono dunque non tornare a mente le parole pronunciate dal ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri in un'intervista al Tg5 poche settimane fa: "Entro gennaio porterò in Consiglio dei Ministri un pacchetto di norme sulla giustizia che conterrà  anche l'introduzione del reato di omicidio stradale". Si tratta, precisò allora Cancellieri, di "gravi reati", rispetto ai quali è giusto che "le vittime abbiano la giustizia che meritano".

 

Le associazioni Lorenzo Guarnieri, Gabriele Borgogni ed Asaps (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale), prime promotrici della raccolta di firme a favore della proposta di omicidio stradale, diedero fiducia alle parole del Ministro, confidando nella risoluzione del problema, così da non lasciare lettera morta le 76.000 firme (primo firmatario Matteo Renzi), 52.000 delle quali già consegnate nel novembre 2012 all'allora presidente della Commissione Trasporti della Camera Mario Valducci.

 

Tuttavia, fanno sapere le tre associazioni coinvolte, ad oggi non risulta che il Consiglio dei Ministri si sia occupato della proposta relativa all'omicidio stradale e della correlata proposta dell'ergastolo della patente. Sarà che, come ha fatto sapere qualche giorno fa l'Aifvs (Associazione italiana familiari vittime della strada), che ha consegnato 30.000 firme per sostenere la proposta di legge della AIFVS per l'inasprimento delle pene nei casi di omicidio stradale senza istituire una figura autonoma di reato, adesso Anna Maria Cancellieri non crederebbe più nel reato (doloso) di omicidio stradale e preferirebbe lasciare che chi causa la morte di una persona in un incidente stradale venga ancora punito nell'ambito dell'omicidio colposo, sia pure alzando i minimi di pena rispetto a quelli attuali. In particolare - si legge in un comunicato della stessa associazione - nel corso di un incontro avvenuto a fine gennaio tra il Ministro della Giustizia e la Presidente della AIFVS Giuseppa Cassaniti, Cancellieri ha convenuto che attualmente le pene per i criminali stradali si attestano sempre al minimo della pena e non sono congrue rispetto alla entità del danno arrecato alle vittime, non consentendo alcuna riconciliazione ed espiazione effettiva, e si è dunque impegnata a portare al Consiglio dei Ministri la proposta di riforma dell'omicidio colposo stradale, spiegando che occorre un intervento legislativo d'urgenza che non introduca una fattispecie autonoma di reato doloso, ma inasprisca le pene dell'omicidio colposo e selezioni le violazioni del codice della strada in cui possa ravvisarsi azzardo e temerarietà, con consapevolezza della pericolosità della condotta.

 

Da parte sua, la Presidente Cassaniti ha proposto al Ministro Annamaria Cancellieri sia di inserire nella riforma una condanna non inferiore a 15 anni di pena detentiva per chi uccide sulla strada e poi omette il soccorso e di estendere l'inasprimento delle pene anche a chi non uccide ma riduce le vittime in stato di coma vegetativo permanente ed in gravissimo stato di invalidità  permanente, sia di fare alla Magistratura un forte richiamo affinché la nuova norma dell'omicidio stradale colposo non venga distorta ma applicata con rigore.

 

E, intanto, sulla strada si continua a morire. Nel 2013, secondo l'Osservatorio il Centauro ASAPS, gli episodi gravi di pirateria erano stati 973, con 114 morti e 1.168 feriti. Da qui scaturisce l'appello delle associazioni, affinché il ministro mantenga il suo impegno e il Governo si pronunci finalmente con un disegno di legge.

 

di Sara Ficocelli
da repubblica.it/motori

 


 

Non si molla la presa. (ASAPS)

 

 

 

 



Martedì, 18 Febbraio 2014
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