E’ l’Italia il paese
dove avvengono più numerosi gli incidenti stradali che coinvolgono
ciclisti. Il nostro paese, infatti, secondo i dati elaborati dall’Asaps
(Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale) sulla base di
rilevazioni Istat del 2003, registra il maggior numero di vittime in
Europa: 325 i ciclisti deceduti proprio nel 2003, 10.955 i feriti. A
seguire la Francia,con 249 morti, quindi l’Olanda, con 199. La fascia di
età più colpita, quella compresa tra i 10 ed i 14 anni.
Oltre al drammatico numero delle vittime, si evidenzia anche un altro dato
importante: la carenza di piste ciclabili. Se è vero che in Austria,
Danimarca, Olanda e Germania i ciclisti sono più numerosi, è anche vero
che i chilometri di piste ciclabili sono nettamente superiori e che gli
sportivi appassionati delle due ruote non debbono affrontare percorsi
cittadini ed extracittadini pericolosi e affollati.
Un altro dato che emerge dallo studio dell’Asaps è anche la scarsa
attenzione alla prevenzione, relativamente alla sicurezza dei caschi
protettivi e a quella sul trasporto dei bambini dai 9 mesi ai 5 anni.
Caschi "sicuri" dunque,- marcati in modo leggibile con l’indicazione EN
1078 e con la sigla CE, con la relativa indicazione "casco per ciclisti".
Marcatura adeguata anche per i seggiolini adibiti al trasporto dei bimbi:
EN 14344, con relative informazioni sul peso massimo del bambino da
trasportare. (CSM) |