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La finta autodenuncia della madre per salvare il figlio ubriaco in auto
Cuneo, nell’incidente era morta una 16enne. “Guidavo io”. Ma era una bugia

Il sorriso - Annalisa, 16 anni, sorridente nella foto con le amiche, ha perso la vita in un incidente avvenuto dopo una festa di Carnevale in provincia di Cuneo

 

FOSSANO (CUNEO) - Una mamma che per evitare guai al figlio si auto accusa di un incidente nel quale ha perso la vita una studentessa di 16 anni. Né i carabinieri né magistratura smentiscono, ma non forniscono particolari: «Ci sono indagini in corso. Potremo dire altro nei prossimi giorni».
 

La tragedia risale a una settimana fa. Un centinaio di studenti di Fossano partecipa alla sfilata del carnevale di Mondovì. Hanno costumi da ballerini e un loro carro. Alcuni bevono birra e vino. Il rientro avviene in treno. A Fossano ci sono le auto dei genitori per riportare a casa chi vive nei quartieri più lontani dal centro.

 

Alle 18,30 arriva una chiamata al 118. Un’auto è finita fuori strada in via Villafalletto, verso la frazione Gerbo. Quando arrivano le ambulanze c’è tanta gente attorno all’auto demolita. Il personale del 118 soccorre quattro ragazzi, tra i 16 e i 19 anni. Per due di loro le condizioni appaiono serie: «codice rosso» e vengono portati nel reparto Rianimazione; due hanno ferite superficiali.

 

In ospedale a Cuneo, con i genitori degli studenti, arrivano i carabinieri. La mamma di uno dei ragazzi si auto denuncia: «Ero io alla guida. Ho perso il controllo, non ho visto quel canale e ci sono finita dentro». Nella notte Annalisa Tomatis, 16 anni, studentessa in Ragioneria al Vallauri di Fossano, muore. Il padre Livio Tomatis è disperato. Parla con gli amici della sua piccola, piange. Poi li sgrida quasi con tenerezza: «Quando avete bevuto chiamate casa, non preoccupatevi delle conseguenze. Telefonate non dovete guidare».

 

Ai funerali c’è l’intera città. I compagni di scuola leggono messaggi di addio a quella ragazzina che il papà ricorda «come un raggio di sole che illuminava la vita della nostra famiglia».

 

Un’amica di scuola, che domenica aveva sfilato con lei al Carnevale, legge un messaggio difficile da interpretare: «Cara Annalisa, se potessimo riparare agli errori che abbiamo fatto domenica li ripareremmo».

 

Che cosa voleva dire? Ed ecco le indagini. Ai vigili urbani vengono richieste le immagini delle telecamere della stazione Ferroviaria: vogliono capire chi era alla guida di quell’auto. Vengono sentiti i feriti leggeri, viene sentita la mamma. La voce che non fosse l’adulto a guidare si fa insistente e nessuno la smentisce. Perché auto denunciarsi per coprire il figlio? Istinto di protezione? Forse. Timore per le conseguenze, anche perché il ragazzo alla guida - 19 anni, studente anche lui - oltre ad avere la patente da pochi mesi quel pomeriggio aveva bevuto. 

 

di Laura Serafini 
da lastampa.it

 


 

No così non va per niente bene! L'articolo si conclude così: "Perché auto denunciarsi per coprire il figlio? Istinto di protezione? Forse. Timore per le conseguenze, anche perché il ragazzo alla guida - 19 anni, studente anche lui - oltre ad avere la patente da pochi mesi quel pomeriggio aveva bevuto." Così ora ne guai, grossi guai sono in due, e  Annalisa Tomatis, 16 anni, studentessa in Ragioneria al Vallauri di Fossano non ritorna più.

 

 

 

 

 

 

Lunedì, 03 Marzo 2014
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