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Notizie brevi 02/09/2005

Rassegna stampa rischio ciclisti

Rassegna stampa rischio ciclisti

da ADNK (CRO) - 01/09/2005 - 13.12.00
INCIDENTI: ITALIA PRIMA IN UE PER MORTI IN BICI, OCCHIO A CASCHI E SEGGIOLINI BIMBI
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SECONDO I DATI ISTAT DEL 2003 ELABORATI DA CENTAURO-ASAPS Roma, 1 set. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Andare in bicicletta fa sicuramente bene alla salute ma puo’ rivelarsi pericoloso, soprattutto in Italia. Il nostro Paese, infatti, detiene il triste primato del numero di morti in Europa: 325 solo nel 2003, seguito dalla Francia con 249 e dall’Olanda che, nonostante vanti una importante tradizione ciclistica, registra 199 decessi. Ancora piu’ impressionante e’ il numero dei feriti nel nostro Paese: ben 10.995. Tra i ragazzi, poi, nella fascia d’eta’ compresa fra i 10 e i 14 anni, nei soli primi sei mesi del 2003 si sono registrate 26 vittime e 2.555 feriti. Sono i ’numeri’ elaborati da Centauro-Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), che ha analizzato gli ultimi dati Istat disponibili sugli incidenti stradali nei quali sono rimasti coinvolti ciclisti, riferiti al 2003. Ed e’ proprio con l’obiettivo di proteggere tutti gli appassionati delle due ruote che l’Uni (l’Ente Nazionale Italiano per l’Unificazione) ricorda che a questo proposito sono in vigore due norme specifiche che vanno assolutamente rispettate: quella relativa alla sicurezza dei caschi protettivi e quella che descrive i requisiti di sicurezza dei seggiolini da installare sulle biciclette per il trasporto dei bambini dai 9 mesi ai 5 anni. (segue) (Sal/Zn/Adnkronos)
 
da ADNK (FDG) - 01/09/2005 - 15.52.00
NOTIZIE FLASH: 2/A EDIZIONE - LA CRONACA
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Andare in bicicletta fa sicuramente bene alla salute ma puo’ rivelarsi pericoloso, soprattutto in Italia. Il nostro Paese, infatti, detiene il triste primato del numero di morti in Europa: 325 solo nel 2003, seguito dalla Francia con 249 e dall’Olanda che, nonostante vanti una importante tradizione ciclistica, registra 199 decessi. Ancora piu’ impressionante e’ il numero dei feriti nel nostro Paese: ben 10.995. Tra i ragazzi, poi, nella fascia d’eta’ compresa fra i 10 e i 14 anni, nei soli primi sei mesi del 2003 si sono registrate 26 vittime e 2.555 feriti. Sono i ’numeri’ elaborati da Centauro-Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), che ha analizzato gli ultimi dati Istat disponibili sugli incidenti stradali nei quali sono rimasti coinvolti ciclisti, riferiti al 2003. Ed e’ proprio con l’obiettivo di proteggere tutti gli appassionati delle due ruote che l’Uni (l’Ente Nazionale Italiano per l’Unificazione) ricorda che a questo proposito sono in vigore due norme specifiche che vanno assolutamente rispettate: quella relativa alla sicurezza dei caschi protettivi e quella che descrive i requisiti di sicurezza dei seggiolini da installare sulle biciclette per il trasporto dei bambini dai 9 mesi ai 5 anni. (Pab/Opr/Adnkronos)
 
da AGI (CRO) - 01/09/2005 - 18.07.00
INCIDENTI STRADALI: ITALIA "MAGLIA NERA" PER VITTIME IN BICI
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INCIDENTI STRADALI: ITALIA "MAGLIA NERA" PER VITTIME IN BICI = (AGI) - Roma, 1 set. - E’ dell’Italia la "maglia nera" nella triste classifica degli incidenti stradali che coinvolgono ciclisti. Il Paese registra infatti il maggior numero di vittime in Europa: 325 nel 2003. E i feriti sono stati 10.995. A seguire ci sono la Francia, con 249 morti; quindi l’Olanda, con 199. La crudezza dei numeri - elaborati dall’Asaps, l’associazione sostenitori amici della Poliza stradale, sulla base delle rilevazioni Istat del 2003 - dice anche che tra le vittime delle strade italiane nei primi sei mesi del 2003 sono state 26 quelle nella fascia d’età  compresa fra i 10 e i 14 anni. Ma oltre al numero di vittime, emerge anche un altro serio problema: quello della carenza di piste ciclabili. Mentre infatti in Olanda, Austria, Danimarca e Germania i ciclisti sono si’ tanti ma sono molti anche i chilometri di percorsi protetti dove chi pedala puo’ sentirsi al sicuro, in Italia la situazione non e’ a questo livello, tanto e’ vero i ciclisti sono costretti ad affrontare percorsi cittadini ed extracittadini molto piu’ pericolosi. In primo piano c’e’ anche il problema della prevenzione. L’Uni - istituto che si occupa di normative - sottolinea che le due regole che vanno assolutamente rispettate sono quella relativa alla sicurezza dei caschi protettivi e quella che descrive i requisiti di sicurezza dei seggiolini da installare sulle biciclette per il trasporto dei bambini dai 9 mesi ai 5 anni. L’Uni fornisce anche precise indicazioni al riguardo. I "caschi sicuri" - spiega l’ente - oltre ad essere marcati in modo leggibile e durevole con l’indicazione EN 1078 e con la sigla CE, devono riportare le informazioni relative al nome o marchio del fabbricante, al modello, taglia e peso del casco, l’anno e al trimestre di fabbricazione. E non deve mancare l’indicazione "casco per ciclisti". Inoltre devono superare prove relative alla loro capacita’ di assorbimento degli urti, proteggendo la fronte, la nuca, le tempie e la sommità  della testa e, cosa importante, devono essere facilmente sganciabili. Anche per poter scegliere il seggiolino "a norma" si deve leggere attentamente la marcatura: il prodotto deve riportare ben visibili il numero della norma EN 14344, le informazioni generali relative al peso massimo del bambino che puo’ essere trasportato, il nome o il marchio del fabbricante, la data e il mese di fabbricazione. E, ultima annotazione, tutte le informazioni per l’utilizzo corretto dei seggiolini devono essere ben visibili gia’ sull’imballaggio o direttamente sul seggiolino stesso, accompagnate inoltre dalle istruzioni per l’uso, il montaggio e la manutenzione. (AGI).

da IGN Cronaca
INCIDENTI: ITALIA PRIMA IN UE PER MORTI IN BICI, OCCHIO A CASCHI E SEGGIOLINI BIMBI SECONDO I DATI ISTAT DEL 2003 ELABORATI DA CENTAURO-ASAPS
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Roma, 1 set. - Andare in bicicletta fa sicuramente bene alla salute ma puo’ rivelarsi pericoloso, soprattutto in Italia. Il nostro Paese, infatti, detiene il triste primato del numero di morti in Europa: 325 solo nel 2003, seguito dalla Francia con 249 e dall’Olanda che, nonostante vanti una importante tradizione ciclistica, registra 199 decessi. Ancora piu’ impressionante e’ il numero dei feriti nel nostro Paese: ben 10.995. Tra i ragazzi, poi, nella fascia d’eta’ compresa fra i 10 e i 14 anni, nei soli primi sei mesi del 2003 si sono registrate 26 vittime e 2.555 feriti. Sono i ’numeri’ elaborati da Centauro-Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), che ha analizzato gli ultimi dati Istat disponibili sugli incidenti stradali nei quali sono rimasti coinvolti ciclisti, riferiti al 2003

da METRO News
Incidenti: italia prima in ue per morti in bici, occhio a caschi e seggiolini bimbi
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Roma, 1 set. - Andare in bicicletta fa sicuramente bene alla salute ma puo’ rivelarsi pericoloso, soprattutto in Italia. Il nostro Paese, infatti, detiene il triste primato del numero di morti in Europa: 325 solo nel 2003, seguito dalla Francia con 249 e dall’Olanda che, nonostante vanti una importante tradizione ciclistica, registra 199 decessi. Ancora piu’ impressionante e’ il numero dei feriti nel nostro Paese: ben 10.995. Tra i ragazzi, poi, nella fascia d’eta’ compresa fra i 10 e i 14 anni, nei soli primi sei mesi del 2003 si sono registrate 26 vittime e 2.555 feriti. Sono i ’numeri’ elaborati da Centauro-Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), che ha analizzato gli ultimi dati Istat disponibili sugli incidenti stradali nei quali sono rimasti coinvolti ciclisti, riferiti al 2003.


Venerdì, 02 Settembre 2005
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