Catanzaro
Falsi attestati per truffare le assicurazioni
Scoperte a Catanzaro 164 polizze irregolari
CATANZARO - Falsi attestati di rischio per ottenere contratti di assicurazione per auto scontati. Il meccanismo consentiva ai clienti di risparmiare e agli agenti di intascare una tangente. Il raggiro è stata scoperto dai poliziotti della Sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Catanzaro. Le accuse contestate sono di contraffazione di documentazione assicurativa e truffa ai danni della Quixa assicurazione. Nell'inchiesta sono finiti 164 contraenti cha hanno contratto polizze assicurative sulla base di un falso attestato di rischio pur intestato a contraenti diversi, ma tutti ricollegabili ad un unico soggetto, quale presunto proprietario dei 164 veicoli assicurati. Al centro della truffa il titolare dell'agenzia “Club Auto Storiche e Amatoriali”, G.A., di Catanzaro.
Una volta reclutato il cliente e previa accurata preparazione venivano proposti contratti molto convenienti e con un risparmio sicuro per la nuova stipula della polizza assicurativa. Venivano proposte polizze particolarmente vantaggiose ad ignari proprietari di autoveicoli che, forniti di documenti di riconoscimento e di proprietà delle proprie autovetture, ricevevano in via telematica gli attestati di rischio contraffatti ed intestati ad unico soggetto, N.F, che possedendo una polizza di prima classe, consentiva di includere, a tutti i 164 i benefici di un attestato di rischio migliore. Di fatto il cliente otteneva così una polizza che pagava meno della metà rispetto al dovuto e versava all’agente assicurativo una somma, una tantum, per l’agevolazione ottenuta che oscillava dalla 30 alla 120 euro circa. La polizia ha scoperto che la documentazione delle autovetture era originale, ma nel trasmetterle a supporto della pratica alla sede centrale dell’assicurazione, veniva contraffatto l’attestato di rischio. Il tutto, si presume, avveniva con la complicità di un responsabile della stessa assicurazione che ne traeva un notevole guadagno.