Firenze, tragica inversione di marcia sulla SGC Firenze-Pisa-Livorno. Muore una coppia di anziani che aveva imboccato un bypass per tornare indietro. Quei valichi come botole su pareti orizzontali |
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(ASAPS) FIRENZE – Forse aveva sbagliato strada, ma per riparare all’errore ne ha commesso uno ancora più grave, provocando una tragedia. È finita così la vita di un anziano pensionato di Viterbo, classe 1923, che si trovava alla guida della propria Innocenti Mini con a bordo la moglie 75enne, anche lei deceduta. Il drammatico incidente è avvenuto sulla Strada di Grande Comunicazione Firenze-Pisa-Livorno, al km 7, poco dopo lo svincolo di Scandicci, in direzione di Pisa. Il pensionato avrebbe con ogni probabilità, dovuto svoltare verso Scandicci, per imboccare l’A1 e dirigersi verso Roma. Ma la verità non la sapremo mai, perché dopo aver accostato la vecchia utilitaria sul margine destro della carreggiata – priva di corsia di emergenza – ha invertito la marcia imboccando un bypass. Inutile il disperato tentativo di frenata da parte dell’autista di un autocarro, che ha colpito la Mini sulla sua parte posteriore proiettandola ancor più velocemente sul varco, verso la carreggiata opposta, quella che ospita il traffico proveniente da Pisa. Un taxi che sopraggiungeva se l’è trovata davanti all’improvviso: un urto devastante, che ha bloccato il traffico in entrambe le direzioni e che ha lasciato sul selciato una scena identica a quella dopo lo scoppio di un’autobomba. Decine di telefonate sono arrivate al 113 ed al 112, mentre sono divenuti addirittura roventi i telefoni del 118, che ha fatto immediatamente alzare l’elicottero Pegaso 1. Mentre l’eliambulanza volteggiava sulla scena dello schianto, sopraggiungevano i Vigili del Fuoco e gli uomini della Polizia Stradale di Firenze, intervenuti anche con il personale dell’Ufficio Infortunistica. Per i due anziani occupanti della Mini non c’è stato niente da fare: i loro corpi sono stati estratti senza vita dalle lamiere, mentre le ambulanze soccorrevano i feriti degli altri veicoli, nessuno dei quali versa in condizioni gravi. È l’ennesimo incidente di questo tipo che registriamo, e molti – purtroppo – hanno come scenario proprio le strade di grande comunicazioni a doppia carreggiata, con caratteristiche “autostradali” almeno da un punto di vista della logica delle direttrici di marcia (due corsie ciascuna). Ormai anche il profiling di chi innesca queste tragedie è quello che l’Asaps ha da tempo identificato nelle numerose inchieste sul fenomeno del contromano: conducenti anziani, in stato di agitazione psicomotoria o di ebbrezza (alcolica o da stupefacenti). In più, dobbiamo registrare la mancata chiusura di questi varchi, che in una logica di velocità orizzontale non destano alcuna preoccupazione in chi verifica la condizione di pericolosità di una strada come questa ma che se venisse osservato da una diversa prospettiva – quella della velocità verticale – equivarrebbe a lasciare aperta una botola sul pavimento di un grattacielo di 50 piani. (ASAPS) |
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