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"Corriere della Sera" Roma, arrestato attentatore di Londra Fuggito dalla Gb, aveva raggiunto un fratello. Pisanu si congratula con De Gennaro. Il premier: «Operazione importantissima» |
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ROMA
- La corsa contro il tempo per fermare i quattro ricercati per gli
attacchi falliti del 21 luglio a Londra è finita nel pomeriggio poco dopo
le 18, con l’annuncio del ministro degli Interni Giuseppe Pisanu che il
quarto attentatore era stato arrestato a Roma. E in Zambia, questa
mattina, era stata annunciata la cattura di Haroon Rashid Aswat, il 31enne
di origine indiana considerato la mente degli attacchi del 7 luglio. PISANU SI CONGRATULA - «Rallegramenti vivissimi al capo della polizia, prefetto De Gennaro ed ai suoi ottimi collaboratori». E’ quanto afferma il ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, dopo l’arresto di Hussain, cittadino britannico, il quarto attentatore del 21 luglio a Londra. «È davvero degno di encomio», ha detto Pisanu. L’operazione antiterrorismo, ancora in corso, da quanto riferisce il Viminale viene condotta in un articolato contesto di collaborazione internazionale. «Essa conferma non solo la validità del nostro sistema di sicurezza, ma anche l’efficienza dei suoi raccordi internazionali», aggiunge il ministro dell’Interno. «E’ un bel segnale, proprio nel giorno in cui il Senato della repubblica approva quasi all’unanimità il decreto antiterrorismo», ha concluso il ministro.
CHI
E’ OSMAN HUSSAIN - La polizia di prevenzione, insieme alla Questura di
Roma e ai Nocs è arrivata a Osman Hussain, di 27 anni, dopo che
questi, fuggito da Londra dopo gli attentati, aveva raggiunto un
fratello che vive nella capitale. Le forze dell’ordine si sono mosse
sulla base delle indagini avviate dalle Procure di Roma, Milano e
Brescia e dalle rispettive Digos. Osman Hussain è sospettato per il
fallito attacco alla stazione delle metropolitana di Shepherd’s Bush. Si
tratterebbe quindi dell’uomo di carnagione scura ripreso dalle
telecamere a circuito chiuso della stazione di Westbourne Park con zaino
in spalla, cappellino da baseball e seconda maglia della nazionale
inglese di calcio. Un’altra immagine diffusa da Scotland Yard nei giorni
scorsi lo ritrae dopo l’attentato in canottiera bianca sull’autobus 220,
a Wandsworth. Gli inquirenti ritengono che sia salito sul bus a Wood
Lane, vicino a Shepherd’s Bush, dopo essersi disfatto della maglietta
nei pressi di Wood Lane. L’INDAGINE - È stata la polizia inglese a segnalare all’Ucigos il numero di un cellulare sospetto intestato al fratello di Osman Hussain. Immediatamente sono scattate le ricerche e attraverso le tracce lasciate dal cellulare si è capito che il presunto terrorista aveva abbandonato Londra per spostarsi prima a Parigi e poi a Milano. Infine, sempre attraverso il cellulare si è avuto la certezza che la pista portava a Roma. Nella capitale Hussain ha preso contatto con il fratello, proprietario di un internet point alla stazione Termini, che gli ha dato ospitalità. La polizia è andata a casa di questi, nel quartiere di Tor Pignattara, alla periferia della capitale, e ha trovato il presunto attentatore, che non ha opposto alcuna resistenza. Nel corso dell’operazione di Roma è stato arrestato anche il fratello di Hussain, che ha un cognome diverso da quello del terrorista ricercato. Osman Hussain, infatti, avrebbe assunto queste generalità dopo essere diventato cittadino britannico. IN FUGA - «Ora dobbiamo capire come mai Osman Hussain si era rifugiato a Roma». Dopo l’arresto si aprono diversi scenari e vengono fuori domande importanti, a cui gli inquirenti devono trovare risposte il più in fretta possibile. A Roma opera una cellula terroristica islamica? Oppure Hussain era ’semplicemente’ un uomo in fuga? «Non crediamo assolutamente che Osman Hussain stesse a Roma per preparare un attentato, ma solo per rifugiarsi», dicono gli investigatori della Direzione Centrale della polizia di prevenzione. «È chiaro - precisano - che se è giunto a Roma è perché poteva contare su qualche appoggio e proprio su questo che ora stiamo lavorando». |
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