...Va’
va’ va’ va’ ... |
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La
curva perfetta: non è in fondo ciò che cerchiamo, noi motociclisti
ad ogni uscita? Non è in fondo quello a cui puntiamo, dopo ogni
primo sbattere di valvole, con le gomme nuove e la moto in ordine,
girando il muso verso la montagna, dove il saliscendi inebria
il manubrio e chi lo tiene? Già. Così ci troviamo ogni benedetta
domenica, sulle strade del nostro appennino, che divide fisicamente
accenti e piadine, che contende a bischeri e ragassuoli il
primato della bontà per un sangiovese e un chianti. Eccoci fratelli
della strada, siamo noi, quelli del Muraglione. Quelli che arrampicano
da Firenze e Forlì, quelli che aprono i cavalletti al confine
del Granducato e impastoiano i cavalli d’acciaio davanti alla
locanda di Giovanni, tra le foto di ieri e quelle di oggi, tra
quelli che partirono verso le curve illustri dell’iride, che piegarono
come il vento sulla Tosa, sull’Arrabbiata, giù per le Acque Minerali
fino alla Parabolica, o alla curva Ascari. A quelli, tanti, troppi,
che non sono tornati, dedichiamo il nostro
Muraglione per niente bellicoso. Alziamo la visiera e ammiriamo
le curve sinuose delle montagne, senza terrorizzare i gitanti
meno romantici di noi, senza seminare il panico nelle traverse
dei montanari. Lasciamo la curva a manetta al giro libero nel
vicino Mugello, scherziamo con la velocità
in un tornante disabitato, ma non roviniamo questa giornata e
quelle che verranno. Sediamoci, a goderci la brezza che d’inverno
è galaverna, beviamo un goccetto ‚ ma solo uno (meglio se analcolico)
‚ e poi riprendiamo la strada di casa. Divertiamoci e ridiamo.
L.B. |
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