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Notizie brevi 28/07/2005

Stazionarie le condizioni del sottufficiale di Malcesine ferito in un incidente
Sono appese a un filo le speranze per il carabiniere motociclista

Da "L’Arena"

Stazionarie le condizioni del sottufficiale di Malcesine ferito in un incidente
Sono appese a un filo le speranze per il carabiniere motociclista

Sono stazionarie, ma appese a un filo le condizioni di Alberto Amodio, vicecomandante della stazione dei carabinieri di Malcesine, rimasto gravemente ferito in servizio l’altra mattina presto in un incidente stradale a Castelletto di Brenzone durante un controllo del territorio. Un servizio di quelli che aveva fatto decine di volte, soprattutto d’estate per prevenire i furti in abitazione sul lago di Garda.
Ieri c’è stata la spola di colleghi, familiari e amici in ospedale, ma i medici hanno dato davvero poche speranze che l’uomo possa farcela. Il trauma alla testa non gli ha mai fatto riprendere conoscienza. Anche ieri sono stati fatti ulteriori accertamenti, compreso l’elettroencefalogramma, che però non ha dato segnali positivi. E la speranza sta lasciando il posto alla rassegnazione.
Amodoio, che da quattro anni è in servizio a Malcesine, viaggiava in moto dietro a un collega, anche lui in moto e per cause in corso d’accertamento i due mezzi si sono toccati. Forse il collega che precedeva Amodio ha frenato e lui, che non si aspettava l’ostacolo non ha fatto a tempo a frenare a sua volta, a evitare quell’ostacolo inaspettato.
La sua ruota s’è bloccata sotto la moto dell’amico e collega. La moto ha fatto da catapulta sbalzando Amodio a terra.
Il maresciallo ha battuto violentemente il capo a terra e il casco non è servito a difenderlo in maniera sufficiente.
Il capitano di Caprino, Carmelo Graci, ieri è stato in ospedale sia al mattino che nel pomeriggio per verificare che vi fossero miglioramenti. Sconsolato ha ammesso che le speranze di farcela per il suo sottufficiale sono pochissime.
Tutta Malcesine è in apprensione per le sorti del giovane, che ha trent’anni, una moglie e un bambino di soli dieci mesi.
Così come sono preoccupati i suoi amici e colleghi che fanno la spola tra l’ospedale di Borgo Trento, in neurochirurgia e la sua abitazione, cercando di portare solidarietà alla moglie. Di farle sentire la vicinanza di tutta l’Arma veronese. I colleghi del maresciallo non hanno che belle parole per l’amico, che s’è sempre contraddistinto per la voglia di fare e per la dedizione al proprio lavoro.


Giovedì, 28 Luglio 2005
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