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ECCO COME TI DEMOLISCO L’ETILOMETRO

Foto Coraggio© - Archivio Asaps

 

 

 

(ASAPS) Pubblichiamo alcune sentenze che non è azzardato definire “demolitrici” dell’etilometro e fortemente demotivanti per chi si impegna giorno e notte nel contrasto all’alcolemia alla guida, una delle cause principali di incidenti stradali drammatici a volte devastanti (ASAPS)

 

 

 

 

 

 

 

 


 


 

Salice Salentino (Le)

Ubriaco alla guida? No, era reflusso
e patente riconsegnata

SALICE SALENTINO (Lecce) – Trovato positivo all’alcol-test gli viene ritirata la patente ma con un ricorso riesce a dimostrare come gli elevati valori riscontrati durante il controllo fossero causati dai problemi di reflusso gastro esofageo di cui l’automobilista soffre. Risultato: il provvedimento di sospensione della patente è stato revocato. Vittima di questo “errore” è stato un operaio metalmeccanico di Salice Salentino. I fatti: F.O., il 14 febbraio di un anno fa, viene fermato durante un normale controllo dagli agenti della polizia stradale di Lecce e viene sottoposto all’alcol test. F.O. risulta con un tasso alcolemico pari a 1,93 gr/l e gli è stata contestata la violazione dell’art. 186/2 del codice della strada. Viene, quindi, disposto il ritiro della patente di guida e il sequesto dell’autovettura. Un mese dopo, la Prefettura di Lecce emette un’ordinanza con la quale disponeva la sospensione cautelare della patente di guida per la durata di un anno e la confisca dell’auto, un’Alfa 147. Il Prefetto di Lecce, inoltre, ordina all’operaio di sottoporsi, prima della scadenza del termine di sospensione, ad una visita medica presso la Commissione Medica Locale Patenti di Guida, pena la sospensione prolungata della patente
L’automobilista di Salice Salentino, a quel punto, decide di rivolgersi al proprio legale Antonio Di Candia, che ha prontamente provveduto al deposito del ricorso al Giudice di Pace di Lecce contestando il verbale di accertamento urgente sulla persona, il verbale di sequestro ed ogni altro atto o provvedimento ad esso correlato o collegato con l’ordinanza del prefetto di sospensione della patente di guida in quanto, nulli ed illegittimi.
L’avvocato ha motivato il proprio ricorso contestando l’effettiva idoneità ed adeguatezza tecnica dell’apparecchiatura alcol-test predisposta per la rilevazione della presunta infrazione e ha chiesto inoltre una consulenza tecnica d’ufficio in quanto l’automobilista soffriva di reflusso gastro-esofageo che, secondo l’avvocato, avrebbe potuto interferire sul livello alcolemico registrato dall’etilometro pari a 1,93 gr/l.
Il Giudice di Pace, l’avvocato Luigi Piro, dispose una consulenza tecnica d’ufficio nominando la dottoressa Gabriella Verdastro la quale, chiamata a rispondere ai quesiti, concludeva la sua relazione in questo modo: “A causa della malattia da reflusso gastroesofageo la misurazione con etilimetro può fornire risultati errati se il soggetto, poco prima di sottoporsi all’esame, ha rigurgitato o eruttato. Di fatto il reflusso di aria e liquidi gastrici può contenere una quantità di alcol maggiore di quella realmente presente in circolo. In caso di reflusso il valore registrato dall’etilometro potrebbe non corrispondere al reale valore dell’alcol misurato nell’aria alveolare perchè essa stessa contaminata dalla presenza di alcol rigurgitato”. “Pertanto, soprattutto a causa di questi fattori di moltiplicazioni, anche piccole quantità di alcol residue in bocca possono alterare in maniera significativa la misurazione dell’alcolemia”.
Per tali motivi, nei giorni scorsi, il Giudice di Pace di Lecce ha accolto il ricorso presentato dal legale Antonio Di Candia.

 

F.OLI.
da corrieresalentino.it

 



Rifiuta l’alcoltest, assolto al processo: «Non aveva capito i carabinieri»

ROVIGO - Potrebbe essere la prima sentenza del genere in Polesine: un automobilista che rifiuta di sottoporsi sia al test dell'etilometro sia a quello per rilevare sostanze stupefacenti. Ma che finisce assolto. A ottenere questa importante pronuncia l'avvocato Barbara Bisaglia di Trecenta. Il verdetto di assoluzione letto ieri dal giudice Gilberto Stigliano Messutti ha colpito più di uno dei legali presenti. Così come avevano colpito le argomentazioni che erano state sollevate dall'avvocato Bisaglia.
I fatti risalgono al 7 marzo del 2011. A giudizio si trovava P.V., 40enne di Giacciano controllato dai carabinieri a Castelguglielmo. Subito la vicenda appare particolare. Poiché tutto comincia - secondo la ricostruzione dei fatti portata in aula - con l'imputato che, fermo in auto, sta dormendo. Un passante ritiene che la vettura non sia posteggiata bene, invadendo uno spazio destinato ai disabili. Così scatta la chiamata ai carabinieri.
Questi svegliano il ragazzo e notano sintomi che a loro avviso indicano l'ebbrezza: occhi lucidi, alito vinoso, una certa difficoltà ad articolare i discorsi. Gli domandano di sottoporsi al test dell'etilometro. Lui rifiuta e parte. I militari - sempre stando a questa versione - lo seguono e lo fermano. Nuova richiesta, questa volta anche del test per rilevare eventuali sostanze stupefacenti. E nuovo rifiuto.
Come prevede quindi la normativa il giovane finisce denunciato. Il rifiuto equivale a un risultato positivo a entrambi i controlli. Oltre alle due accuse penali gli viene anche ritirata la patente. Ieri per lui il pubblico ministero d'udienza Lorenzo Sparapan aveva domandato una condanna a 8 mesi, una ammenda di 2500 euro, un nuovo periodo di ritiro della patente e la confisca a titolo definitivo della vettura di proprietà, una Golf.
Radicalmente diverse le richieste della difesa. Con l'avvocato Bisaglia che ha sostenuto come fosse molto dubbio che l'automobilista avesse ben compreso cosa avrebbe comportato un rifiuto. Se davvero era tanto ubriaco che straparlava, ha argomentato, come si può sostenere che sapesse a cosa andava incontro? Uscendo dalla camera di consiglio il giudice ha letto una sentenza di assoluzione.

 

di Lorenzo Zoli
da gazzettino.it

 




«Alcoltest fatto troppo tardi»
Il giudice di pace ha accolto la tesi del legale e ha annullato la pena. Non c'è prova che fosse in stato di ebbrezza al momento dell'urto

Svetlana Parpalac
Foto Donovan Ciscato

Sbatte su un'auto in sosta, risulta positiva al test alcolimetrico e scattano il sequestro del mezzo e la sospensione della patente. Ma il test effettuato dopo tre ore viene considerato non valido dal giudice di pace di Schio che accetta il ricorso della donna e annulla la pena. Il motivo? Potrebbe aver bevuto nel lasco di tempo fra l'incidente e il test, ed in effetti c'è un vuoto di circa 20 minuti in cui lei si è assentata.
Tira un sospiro di sollievo la quarantenne moldava Svetlana Parpalac, da anni nel Vicentino, barista conosciuta a Piovene dove risiede e lavora: «Così potrò tornare a spostarmi regolarmente - ammette. - Può essere pericoloso chiedere un passaggio e io non ho altre possibilità per recarmi al lavoro».
Il 17 agosto scorso alle 20 Svetlana, a bordo della sua Mercedes 180, all'altezza della rotatoria di via S.Eurosia, per evitare un altro veicolo sbucato all'improvviso andò a sbattere contro un'auto in sosta (vietata secondo quanto sostenuto dalla ricorrente) in via Trento. Il proprietario, che era in zona, sente il botto e chiede conto alla donna dei danni. (...)

 

di Mauro Sartori
da ilgiornaledivicenza.it

 


 

Ubriaco alla guida? No, è colpa degli acidi che usa nella sua lavanderia
Il giudice assolve il titolare di una grossa lavasecco fermato dalla polstrada: aveva un livello di 1.56 di alcol

ESTE - Fermato da una pattuglia, viene trovato positivo all'alcoltest e gli appioppano una denuncia per guida in stato di ebbrezza.
Ma la colpa è delle sostanze chimiche che l'imprenditore respira quotidianamente sul lavoro in lavanderia: una storica sentenza di assoluzione piena è stata emessa qualche giorno fa dal tribunale di Padova nei confronti di un uomo di Este, il quale era finito nei guai perché trovato alla guida del suo furgone con un tasso alcolemico di 1.56 nel sangue. La "colpa" sarebbe stata dunque degli acidi che vengono utilizzati per smacchiare i vestiti e pulire i macchinari delle lavanderie, e che vengono metabolizzati in
modo tale che il soffio del respiro manda in tilt l'etilometro.

 

di Ferdinando Garavello
da ilgazzettino.it

 

 

 

da il Centauro n. 175

 


 

Una piccola raccolta delle riuscite strategie anti etilometro. (ASAPS)



Martedì, 15 Aprile 2014
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