Un tema di fondamentale importanza per l’effettivo contrasto alla criminalità ambientale in materia di trasporto e traffico illeciti di rifiuti
Confisca obbligatoria dei mezzi utilizzati per il trasporto illecito dei rifiuti senza iscrizione all’Albo: la strategia di intestare i veicoli a terzi
(“teste di paglia”) per continuare a delinquere “in nero”…
Nel complesso quadro delle strategie di contrasto alla criminalità ambientale che opera nel trasporto e nel traffico illecito di rifiuti, attività dinamiche storicamente anticamere di smaltimenti illegali di ogni tipo fino ai pericolosi e micidiali sotterramenti dei rifiuti pericolosi, un posto di assoluto e primario rilievo occupano le posizioni dei soggetti che trasportano rifiuti di ogni tipo senza essere iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali.
Questa mancata iscrizione è da molti ritenuta una sorta di illecito minore, un “reato cartolare” solo legato ad un adempimento di pura forma e senza danno reale e diretto. Una specie di omissione burocratica e formale ma senza effettività di conseguenze rilevanti. Ed invece non è affatto così.
Infatti la mancata iscrizione all’Albo è un fatto straordinariamente sostanziale, ed è un (necessario) elemento presupposto per garantire un’attività da sempre e per sempre “in nero” ed invisibile per chi trasporta rifiuti (anche pericolosi) sotto ogni profilo. Chi non si iscrive all’Albo manifesta puramente e semplicemente una volontà dolosa di delinquere in tutto l’arco della sua vita lavorativa; consegue che non potrà mai compilare alcun formulario, non potrà mai accedere a nessun impianto di trattamento o recupero ufficiale, dovrà inevitabilmente alla fine di ogni viaggio smaltire i rifiuti trasportati in modo illegale (leggi: riversandoli da qualche parte) ed infine è conseguentemente evasore totale a livello fiscale e tributario perché certamente in tale quadro non emette fatture. Si tratta di un delinquere invisibile e silente, permanente e senza alcuna minima possibilità di operare – neppure in parte – legalmente. Ogni rifiuto (anche pericoloso) trasportato da un soggetto non iscritto all’Albo è destinato a finire inevitabilmente in uno smaltimento illegale con danno per l’ambiente e – spesso – per la salute pubblica.