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Lussemburgo, allarme rosso
Cresce la mortalità annuale e la colpa è dei soliti noti: alcol, droga, velocità e precedenze

 

 

(ASAPS) Lussemburgo, 30 aprile 2014 – Esistono le controtendenze e il Lussemburgo – il piccolo  Granducato stretto tra Francia, Germania e Belgio – ne vive una sulla strada: +32% delle vittime tra 2013 e 2012 e la cosa più inquietante è che anche nel confronto precedente, tutti i segnali erano in crescita. Per questo, il ministro dei trasporti François Bausch ha espresso la sua preoccupazione, chiamando in causa i nemici principali della sicurezza: alcol, droga, velocità e precedenze. In tutto, le vittime accertate in Lussemburgo nel 2013, sono state 45, 11 in più delle 34 cadute in incidenti stradali nel 2012 (+32%); nel 2011 erano state 33. Bisogna precisare che il Lussemburgo ha  superficie e popolazione che possono essere paragonati a quelli di una piccola provincia italiana e se è vero che in contesti di questo tipo è sufficiente un incidente plurimortale per scombussolare la statistica, è altresì vero che una strategia precisa dovrebbe portare più facilmente a risultati concreti.

 

Così non è, visto che gli unici dati che mostrano una lievissima diminuzione sono quelli relativi alla  sinistrosità complessiva (949 incidenti contro i 1019 dell'anno precedente, 70 in meno che rappresentano un calo del 7%), al numero di feriti gravi (316 contro i 339, pari al -7%) ed a quello dei feriti leggeri (936 contro i 1.039, pari al -10%). Il numero degli incidenti mortali, così come il numero delle vittime, è in decisa crescita, 41 rispetto a 34 (+21%). Tra questi, è stato registrato in alto contributo di motociclisti con 8 centauri caduti in più tra 2013 e 2012. Così, come si addice a chi deve dimostrare qualcosa, il ministro Bausch ha fatto la voce grossa ed ha annunciato un bel giro di vite: radar, etilometri, telecamere e leggi più severe, come – ad esempio – una norma che prevede una decurtazione di punti più consistente per il “delitto” di velocità temeraria (6 punti invece di 4). Non manca la parte sociologica, con un manifesto che campeggia già su giornali e cartelloni e che gira su tv e cinema, che cerca di puntare l'attenzione sul dolore: “la velocità crea orfani”, dice, “alzate il piede”. (ASAPS)

 

 

 

 


 

Mercoledì, 30 Aprile 2014
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