Incidente stradale: conta più l’imprudenza che l’assenza di guard-rail
Potrebbe cadere uno dei motivi per i quali dopo un incidente non si rimedia alle carenze della strada che possono aver contribuito a causare il sinistro: la Sesta sezione civile della Cassazione (sentenza n. 2692/14), ha confermato che la Provincia di Ferrara non è responsabile per la morte di un giovane uscito di strada in una curva senza guard-rail. Il punto sta nel fatto che, dopo l’incidente, la Provincia aveva protetto quella curva con un guardrail. Di solito, azioni di questo tipo sono lette come un’ammissione di colpevolezza e, quindi, peggiorano la posizione processuale: cosicché, paradossalmente, chi è responsabile di una strada non la mette in sicurezza dopo un sinistro.
In questo caso, la Corte di appello di Bologna aveva rigettato la richiesta di risarcimento danni dei genitori della vittima, non dando peso al fatto che la Ctu citava proprio l’installazione a posteriori di un guard-rail che, se presente al momento dell’incidente, avrebbe potuto mitigarne le conseguenze. La Corte aveva invece privilegiato il fatto, pure rilevato in Ctu, che la vittima andava a velocità non prudente pur non avendo superato il limite, visto che l’asfalto era bagnato e che la curva era segnalata come pericolosa. La Cassazione, pur ricordando che la responsabilità ex articolo 2051 Cc sul danno da cose in custodia va letta come una sollecitazione al gestore della strada ad adottare precauzioni, fa pesare di più il «dovere di cautela» dell’utente ritenuto disatteso.
Autore: Maurizio Caprino – Il Sole 24 Ore