BRUSCA FRENATA PER LA DIRETTIVA SULLO SCAMBIO TRANSFRONTALIERO SULLE MULTE STRADALI
SBAGLIATO IL FONDAMENTO GIURIDICO. MA RIMANGONO GLI EFFETTI
TEMPO UN ANNO PER INTERVENIRE
(ASAPS) La frenata arriva dalla sentenza di ieri della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che annulla la direttiva 2011/82, proposta dalla Commissione UE a marzo 2008 con lo scopo di facilitare lo scambio di informazioni relative a determinate infrazioni stradali (eccesso di velocità, mancato uso della cintura di sicurezza, mancato arresto davanti a un semaforo rosso, guida in stato di ebbrezza, guida sotto l’influsso di sostanze stupefacenti, mancato uso del casco protettivo, circolazione su una corsia vietata e uso indebito di telefono cellulare durante la guida), nonché all’esecuzione transfrontaliera delle sanzioni collegate a queste ultime. Ma la procedura per il momento non si ferma.
La direttiva era stata adottata sul fondamento giuridico della competenza dell’Unione nell’ambito della cooperazione di polizia.
Mentre, secondo la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, per quanto concerne la sua finalità sia il suo contenuto, la direttiva costituisce una misura atta a migliorare la sicurezza dei trasporti: la direttiva, pertanto, doveva essere adottata su tale fondamento.
La Corte nell’annullare la direttiva ne mantiene però gli effetti per un periodo congruo, ma non superiore ad un anno dalla data di pronuncia della sentenza.
Per cui per il momento gli effetti della direttiva rimangono validi, anche se non cancellano alcune perplessità. (ASAPS)
Un errore sul fondamento giuridico della direttiva. Anche nella Commissione UE si può sbagliare. (ASAPS)