Una
drammatica scena dell’incidente (foto Eco di Bergamo,
dalla rete)
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(ASAPS)
BERGAMO – La strada è anche questo. È un
luogo in cui le vite si incrociano, si intrecciano, sfilano
e, spesso, finiscono. È fin troppo significativa, in
questo senso, la storia di Albert Stefan, 37 anni nigeriano,
arrivato in Italia per seguire le orme del cugino, anch’egli
autotrasportatore, riuscito ad ottenere una vita migliore
di quella che lo avrebbe aspettato in patria. Giovedì
scorso (21 luglio), l’autoarticolato sul quale stavano
viaggiando è improvvisamente uscito dalla carreggiata,
mentre stava percorrendo il viadotto sul fiume Oglio, in direzione
di Venezia, sulla A4. Il veicolo commerciale ha divelto il
guardrail restando poi in bilico come un sinistro pendolo
verso il burrone. Se la sarebbe cavata, se non fosse stato
per l’improvviso incendio che si è sprigionato
dal motore del veicolo. Restare in cabina li avrebbe condannati
entrambi ad una morte ancor più orribile. Così,
Albert ed il cugino hanno preferito saltare nel vuoto. Un
volo che non gli ha comunque lasciato scampo e gli agenti
della Polizia Stradale lo hanno trovato cadavere: era morto
sul colpo. Se la caverà invece il suo compagno di viaggio
e di avventura, da tempo residente in provincia di Mantova,
ora ricoverato con gravi fratture ed ustioni. (ASAPS) |