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Notizie brevi 27/06/2005

La buona notizia sull’inquinamento - Unione europea, calano le emissioni di CO2 emesse dalle vetture: -12% dal 1995 al 2003

La buona notizia sull’inquinamento
Unione europea, calano le emissioni di CO2 emesse dalle vetture: -12% dal 1995 al 2003

(ASAPS) BRUXELLES – Il rinnovamento del parco veicolare, in Europa, comincia a dare i propri frutti, se è vero che le emissioni di CO2, sputate fuori dalle auto nuove vendute nell’Unione Europea tra il 1995 e il 2003, si sono abbassate del 12%, con un progresso del -1.2% in rapporto al 2002. Merito dell’evoluzione tecnica, certo, ma anche dell’Unione Europea, che ha tra i suoi principali obiettivi quello di abbassare entro il 2010 non solo la sinistrosità stradale, ma anche le emissioni di CO2, cercando di raggiungere la soglia di 120 g/km. Come? La strategia europea, varata con la gestione Prodi e proseguita con quella di Barroso, consiste nell’aver stilato accordi con le case automobilistiche, nei quali queste ultime si sono impegnate a ridurre le emissioni principalmente mediante accorgimenti tecnici, ma anche con azioni di mercato volte a incoraggiare gli automobilisti ad acquistare autovetture dal consumo limitato, e infine con una migliore informazione dell’utenza circa i vantaggi di disporre di auto più economiche. Il rapporto europeo di quest’anno, mostra appunto i progressi realizzati dall’industria automobilistica specificatamente in questo settore, ma evidenzia anche che senza ulteriori sforzi, gli obiettivi non potranno essere raggiunti. Kyoto, però, non è del tutto perduto e del resto i rapporti tra l’Unione e i costruttori sono ormai da tempo fondati su reciproche collaborazioni. “I buoni risultati registrati dalle aziende europee e giapponesi a partire dal 1995 – ha detto Günter Verheugen, vice presidente della Commissione Europea e commissario alle imprese ed industrie – sono incoraggianti. Sappiamo che gli obiettivi restano ambiziosi, ma i risultati finora ottenuti ci dimostrano che la questione è presa sul serio. Da parte coreana abbiamo ottenuto assicurazioni sul proprio futuro impegno, che dovrebbe essere presto allineato al nostro”.


Il vice presidente della commissione europea, con delega alle aziende Günter Verheugen

Soddisfatto anche il commissario europeo allo sviluppo, il greco Stravos Dimas. “Apprezziamo – ha detto – gli sforzi dei costruttori di auto per ottenere auto che emettano sempre minori quantità di CO2. Spero che l’industria automobilistica continui su questa strada, raggiungendo l’obiettivo di 140 g CO2/km previsto da un accordo volontario stilato tra di loro. Questo sarà un ottimo punto di partenza per ottenere il traguardo finale previsto dall’Unione Europea di 120 g CO2/km. Sarà infatti questo – conclude Dimas – il nostro contributo a rispettare il protocollo di Kyoto  e per ridurre la nostra dipendenza dal petrolio. Proprio a questo riguardo, ora dovremo concentrarci sulle emissioni di CO2 dovute ai trasporti, un settore dove non cessano di crescere”.


Il commissario europeo allo sviluppo Stravos Dimas, a destra nella foto, nel corso di una riunione.

Aziende Emissioni  CO2 2003 Riduzione 2003 in rapporto 2005 Riduzione 2003 in rapporto 2002 Obiettivi intermedi
ACEA (1) 163 g/km -11.9% -1.2% 165-170 g CO2 /km nel 2003
JAMA (2) 172 g/km -12.2% -1.1% 165-175 g CO2 /km nel 2003
KAMA (3) 179 g/km -9.1% -2.2% 165-170 g CO2 /km nel 2003

Fonte Unione Europea. Elaborazione Il Centauro-Asaps
(1)   associazione europea costruttori di auto;
(2)   associazione giapponese costruttori di auto;
(3)   associazione coreana costruttori di auto
I dati diffusi dall’UE, confermano che da quando sono iniziati gli impegni, l’ACEA e la JAMA hanno fatto raggiungere buoni risultati, anche se i progressi hanno fatto segnare una lieve battuta d’arresto nel 2003 rispetto al 2002. Più limitato, invece il progresso dei Coreani (KAMA), che comunque hanno evidenziato un discreto recupero nell’ultimo triennio in valutazione. Saranno necessari sforzi maggiori per coprire lo scarto di 9  g/km che li divide dai colleghi europei e giapponesi. Sforzi che però dovranno adottare tutti, se vorranno rispettare il risultato autimposto di 140 g CO2/km entro il 2008/2009: per stare entro i margini, l’ACEA dovrà tenere una media del 2,8%, la JAMA  del 3,1% e la KAMA DEL 3,6%. L’Unione Europea mostra anche, nel proprio rapporto,  in quale contesto venga affrontato il problema della riduzione delle emissioni. Il solo trasporto stradale, genera oltre un quinto delle emissioni complessive di CO2 nei 15 stati membri, mentre il trasporto privato è responsabile di oltre la metà delle emissioni. Ma mentre per quest’ultimo è in diminuzione, le emissioni dei camion sono aumentate del 22% a partire dal 1990. (ASAPS).


Lunedì, 27 Giugno 2005
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