Nella
foto della Polizia Stradale di Viareggio, la natura del
carico recuperato
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(ASAPS)
VIAREGGIO (LUCCA) – Tre giorni prima, l’arresto di tre
pusher che trasportavano eroina e Kath, in due distinte operazioni
di PG, gli uomini della Sottosezione Polizia Stradale di Viareggio,
hanno proceduto al fermo di tre cittadini rumeni trovati in possesso
di merce di provenienza furtiva. Siamo al 13 luglio, poco prima
delle 20, quando la pattuglia della sottosezione viareggina –
comandata dal Sostituto Commissario Paolo Russo – stava percorrendo
la carreggiata nord dell’A12, subito dopo lo svincolo del casello
di Versilia. I due agenti si sono trovati davanti un’Opel Astra,
con a bordo due donne ed un uomo, che alla vista della pattuglia,
assumevano un atteggiamento sospetto. Sembra di ripetere la solita
solfa, ma non sono tanti i delinquenti che riescono a reggere lo
sguardo di un poliziotto davvero in gamba. Stavolta, poi, i poliziotti
in gamba erano due, e per i tre ladri non c’è stato
niente da fare. Il veicolo veniva immediatamente fermato e i tre
a bordo subito identificati. Si trattava di cittadini rumeni, giovanissimi
ed irregolari sul territorio italiano. Nel bagagliaio, durante la
perquisizione, venivano rinvenuti due borsoni pieni zeppi di maglie
“LACOSTE”, scarpe della “NIKE” e numerose confezioni
di profumo “DIOR”, “D&G” e “CK”,
tutte ancora munite dei blister antitaccheggio. Ma non bastava:
nella ricettazione, infatti, l’onere della prova è a
carico della PG e per questo era necessario scoprire anche dove
la merce era stata trafugata. Una volta in caserma, è stata
ancora una volta la determinazione dei poliziotti a mettere la parola
fine alla vicenda. Una minuscola etichetta, sfuggita all’attenzione
dei tre delinquenti, consentiva infatti di risalire all’esercizio
commerciale ove erano stati rubati i capi di abbigliamento e la
preziosa merce: si tratta della sede centrale della “NENCINI
SPORT”, a Calenzano, a cento metri dal casello della A1. Per
i tre rumeni scattava il fermo di P.G. per il reato di ricettazione
e si aprivano le porte della casa circondariale di Lucca. Inoltre,
a carico di uno dei tre, era pendente un decreto di espulsione e
l’ ordine del Questore di Genova di lasciare il territorio nazionale
entro 5 giorni ed emesso nel Maggio 2005. L’autovettura sulla
quale viaggiavano era intestata ad una cittadina italiana, probabilmente
una “prestanome” e, l’assicurazione esibita è
risultata falsa. (ASAPS).
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