Sabato 20 Luglio 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 12/06/2014

 Divieto di circolazione posticipato di 4 ore in Sicilia e Sardegna: ecco per chi vale e come si prova

A metà aprile il ministero dei Trasporti aveva emanato un decreto che oltre a ridurre il lungo ponte pasquale dei divieti di circolazione, dettava disposizioni anche rispetto all’estensione della deroga oraria per i veicoli circolanti in Sardegna e in Sicilia e provenienti da altre parti del territorio nazionale. Ma proprio questa deroga aveva creato un qualche problema che adesso lo stesso ministero, con una circolare del 3 giugno, cerca di risolvere distinguendo il caso dei veicoli in viaggio in Sardegna da quelli in circolazione in Sicilia.

 

Rispetto alla Sardegna va ricordato innanzi tutto che l’inizio del divieto di circolazione slitta di quattro ore e, di conseguenza, se previsto per le 7 del mattino, partirà alle 11. Rispetto alla prova dell’origine del viaggio, la circolare specifica che è sufficiente qualsiasi documentazione «purché idonea a dimostrare la provenienza dal resto dell'Italia, senza che assuma rilievo a tale scopo il momento del traghettamento».

 

Nel caso di autoarticolati, la deroga si applica sia al semirimorchio che al trattore, anche se il trattore si trova già in Sardegna e non proviene quindi da un territorio italiano diverso dalla Sardegna. Insomma, la deroga vale anche se in Sardegna giunge soltanto il semirimorchio, che sarà poi agganciato da un trattore al suo arrivo in Sardegna.

 

Anche rispetto ai veicoli circolanti in Sicilia l’orario di inizio del divieto scatta quattro ore dopo quello previsto altrove, soltanto che fanno eccezione quei veicoli che provengono dalla Calabria attraverso i porti di Reggio Calabria e Villa San Giovanni. In pratica la deroga non ha valore per chi non fa trasporto intermodale, ma si limita semplicemente – e per forza di cose – dopo aver percorso la Salerno-Reggio Calabria ad attraversare lo stretto di Messina a bordo di una nave.

 

Per provare l’origine del viaggio bisogna produrre una documentazione in cui si evinca sia l’inizio del viaggio da un territorio nazionale, sia il traghettamento effettuato da un porto diverso da quelli di Reggio Calabria e Villa San Giovanni. A questo scopo si può ricorrere anche a un biglietto elettronico. Sarà cura dell'organo di polizia effettuare le verifiche se le ritiene necessarie.

 

 

da uominietrasporti.it

 

 

 

 

 

 

Giovedì, 12 Giugno 2014
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK