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Notizie brevi 22/06/2005

Da "La Gazzetta del Sud" - I dati dell’Ania (+ 1,8% negli ultimi due anni) contestati dai consumatori Rc auto, "guerra" di cifre sull’aumento delle tariffe

Da "La Gazzetta del Sud"

I dati dell’Ania (+ 1,8% negli ultimi due anni) contestati dai consumatori
Rc auto, "guerra" di cifre sull’aumento delle tariffe
Elena G. Polidori


ROMA – A qualcuno è sembrata quasi una provocazione, ma il presidente dell’Ania Fabio Cerchiai, l’ha proposta come fosse una verità assoluta e questo ha suscitato subito un vespaio di polemiche. «Spiace – ha detto – continuare ad assistere alla pervicace denuncia di abnormi aumenti tariffari che, come certificato dall’Istat, sono in realtà inesistenti negli ultimi due anni». Ricordando i dati Istat, che certificano un incremento tariffario dell’1,8% in un arco temporale di quasi due anni a fronte di un aumento dell’inflazione del 4,2%, Cerchiai ha introdotto l’ultima indagine Ania su 5 profili di assicurato nelle 30 compagnie che rappresentano circa il 90% del mercato. In base all’indagine, per la prima volta in assoluto, le tariffe Rc auto sono in calo, anche se di una percentuale piccolissima. Il premio medio pagato ad aprile 2005 a livello nazionale è stato infatti di 530 euro, lo 0,25% in meno rispetto ad aprile dello scorso anno. La flessione non è omogenea per tutti i profili. Insomma, a parere di Cerchiai gli aumenti sono stati inesistenti. Frase che ha scatenato i consumatori che hanno risposto per le rime: altro che tariffe ferme, gli aggettivi per definire le polizze Rc auto sono ben altri, visto che tra il ’95 e il 2004 l’aumento è stato del 127%, concentrato soprattutto nel periodo ’96-2003. Secondo l’indagine condotta sul settore dal Movimento difesa del cittadino, in quei sette anni le tariffe sono infatti rincarate del 106%. Un’impennata difficile da fronteggiare per gli automobilisti che, nello stesso periodo, hanno invece visto le loro buste paga solo del 18,2%. Per il Codacons le tariffe devono scendere subito del 20% e Adusbef e federconsumatori intravedono nell’indennizzo diretto uno dei modi per risparmiare. Perchè «dal 1. luglio – sostengono le associazioni – sono in agguato ulteriori aumenti medi stimati al tasso del 6%, già deliberati dalle principali compagnie con apposita comunicazione agli assicurati «virtuosi» nelle classi di merito più basse, con punte di rincari dal 30% al 70%, per le polizze telefoniche, sempre a carico degli assicurati che non hanno provocato sinistri». Secondo le associazioni con l’indennizzo diretto il risparmio sarebbe fino a 1,5 miliardi di euro l’anno». Il ministro delle Attività Produttive, Claudio Scajola ha subito colto l’occasione, per annunciare che chiederà al Parlamento una delega per introdurre un sistema generalizzato di indennizzo diretto (servirebbe a snellire e razionalizzare i risarcimenti sulla base di criteri certi).


Mercoledì, 22 Giugno 2005
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