CESENA - Secondo i rilievi dell’Associazione Sostenitori
e Amici della Polizia Stradale, operante su scala nazionale,
oltre il 50 per cento delle vittime dei sinistri è costituito
da conducenti o trasportati di motocicli e ciclomotori. Si tratta
in prevalenza di individui sotto i 35 anni e, con l’arrivo della
bella stagione, si tocca una media di circa 20 decessi ogni
fine settimana.Alla luce delle numerose tragedie su due ruote
abbattutesi sulla Romagna negli ultimi giorni, l’Asaps, in collaborazione
con il Caps di Cesena, dichiara l’allarme estivo e promuove
una maggiore attenzione all’educazione stradale. Alcuni passi
appenninici come il Muraglione, Raticosa o Cadibona e le frequentatissime
statali rappresentano i classici tracciati "santuario"
del nostro territorio. Occorre una forte sinergia di interventi
tesi a limitare le stragi di motociclisti, di frequenza sette
volte maggiore in rapporto ai drammi automobilistici. Secondo
il presidente dell’associazione Giordano Biserni alla base di
tale fenomeno risiedono in primo luogo le irresponsabilità
dei conducenti, che vanno dalla comune distrazione all’innato
spirito di trasgressione comune a molti motociclisti, fino a
comportamenti che sfiorano l’assurdo, quali la falsificazione
della targa per sottrarsi all’identificazione. Tuttavia, prosegue,
l’esistenza in commercio di veicoli eccessivamente prestanti
rispetto alle norme della strada non facilita la situazione.
"Si mettono a disposizione mezzi iperperformanti - dice
Biserni - per individui che non sono dei Valentino Rossi, ma
dei comunissimi Signor Rossi". Facilmente il motociclista
appassionato perde di vista la realtà. "Si deve
quindi lavorare - prosegue Biserni - affinché possa sfogare
l’istinto in altri ambienti, gli automobilisti devono tenere
in maggiore considerazione le taglie più piccole ed è
indispensabile consolidare la coscienza dei rischi causati dall’alcool,
dall’uso di droghe, dalla stanchezza e dall’inquinamento acustico".Da
studi Asaps emerge che l’effetto benefico della patente a punti
non si estende sempre alle due ruote, le strutture stradali
sono spesso inadeguate e possono moltiplicare i rischi e i danni
anche a basse velocità. "Basti pensare che in Italia
abbiamo un tasso elevatissimo di ferimenti, amputazioni e decapitazioni,
dovuti all’errata posizione o alla cattiva conformazione di
guardrail, muretti, cordoli, lampioni, segnali, spazi riservati
alla sosta, ecc.Occorrono - continua Biserni - quindi controlli
severissimi, eseguiti da pattuglie coordinate piuttosto che
da banali autovelox, ed un’opera di sensibilizzazione sempre
più intensa, a favore della quale l’Asaps mette a disposizione
il sito www.asaps.it. Anche la stampa è chiamata ad attirare
l’attenzione su questi avvenimenti, evitando di criminalizzare
in modo indebito i coinvolti con i soliti sistemi sensazionalisti
e diffondendo un’informazione sana e corretta".
Chiara Piraccini