L'Asaps al governo: "Accelerate sull'omicidio stradale"
Dopo il recente fatto di cronaca che ha visto vittima, vicino Ravenna, Gionatan, un bimbo di appena 3 anni investito sulle strisce sotto gli occhi di mamma e papà e trascinato per ottanta metri da un’auto pirata, l’Asaps riaccende i riflettori su una questione fondamentale che riguarda la sicurezza stradale: l’introduzione del reato di omicidio stradale. Purtroppo la legge italiana ha un gap su questa questione, chi uccide qualcuno mentre è al volante, magari sotto effetto di sostanze stupefacenti o alcol, ne risponde in modo blando, infatti “la pena per questo atto criminale sara’ per lui/lei al massimo come quella per un furto di un portafoglio su un autobus”, come sottolineano dall’Associazione Gabriele Borgogni, impegnata insieme all’Asaps e ad altre associazioni nella lotta per la giustizia.
“Mentre le commissioni parlamentari stanno ancora esaminando in via preliminare le varie proposte sull’Omicidio stradale – dichiara Giordano Biserni, presidente dell’Asaps – con posizioni spesso contrastanti e di stallo decisorio, sulle strade si continua a morire in modo assurdo e spesso tocca anche ai bambini. Per questo auspichiamo che il Governo acceleri con una sua iniziativa su questo problema che emerge e si “immerge” con modalità che sollevano dubbi di annegamento della proposta”.
Inasprire le pene non porterà all’azzeramento dei morti sulle strade, ma sicuramente convincerà tutti i guidatori ad essere maggiormente consapevoli dei rischi che derivano da uno stile di guida irresponsabile, specialmente nelle strade urbane e in prossimità di luoghi frequentati da bambini. Secondo i dati dell’Osservatorio Il Centauro – Asaps, nel 2013 sono stati 52 i bambini tra zero e 13 anni che hanno perso la vita sull’asfalto per colpa di qualche adulto distratto o che aveva troppa fretta. Nel 2014 siamo già a quota 20 corpicini rimasti senza vita a causa di incidente stradale.
Nei primi 5 mesi di quest’anno si sono registrati ben 383 incidenti con episodi di pirateria stradale, ovvero chi ha causato l’incidente non si è fermato a soccorrere, e ci sono stati già 47 morti e 473 feriti. Un bollettino di guerra che continua a insanguinare le nostre strade. “La pirateria stradale in generale continua poi a far segnare numeri sempre drammatici. I carburanti di questo fenomeno sono sempre l’alcol, la droga e ora le anche le “scoperture” assicurative”, prosegue Biserni.
“L’omicidio della strada per mano di conducenti ubriachi o drogati, oggi continua ad essere punito con pene assolutamente lievi e quasi mai scontate, equiparabili a quelle di un furto con destrezza. La proposta delle associazioni Lorenzo Guarnieri, Gabriele Borgogni e ASAPS attende risposte concrete. La nostra attenzione sull’Omicidio stradale rimane vigile e puntuale, con un monitoraggio pressoché giornaliero della situazione. Non ci stancheremo e rimarremo severi guardiani di una situazione che non risponde più ai canoni minimi di giustizia sulla quale la gran parte della gente si interroga e non comprende questo stallo che dura da 3 anni, dopo che abbiamo raccolto 76.000 firme”, conclude Biserni. Per Gionatan. E per tutte le altre vite spezzate sulla strada.
di Silvia Bonaventura
da repubblica.it/motori
Ma quante resistenze nella Commissione Giustizia del Senato. Sarà salita. (ASAPS)