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Notizie brevi 07/07/2014

Polizia Stradale Lanciano
Dopo una lunga indagine conclusa l’operazione “Bulgaria”
Riciclavano auto sequestrate e oggetto di truffa rivendendole nei Paesi dell’Est
25 persone rinviate a giudizio

Foto di repertorio dalla rete

(ASAPS) Una organizzazione criminale aveva messo in piedi un sistema capace di rivendere all’estero, soprattutto nei Pesi dell’Est e in particolare in Bulgaria, da qui il nome all’operazione, auto sequestrate o sottoposte a fermo amministrativo nonché veicoli oggetto di truffa.
A scoprirlo sono state le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria della Stradale di Lanciano su operazioni effettuale tra il 2011 e il 2012 che hanno visto coinvolte 25 persone per le quali la Procura di Chieti ha chiesto il rinvio a giudizio per associazione per delinquere finalizzata alla truffa, ricettazione, appropriazione indebita e falso documentale.

 

Alcuni privati e concessionari rifornivano l’organizzazione di veicoli sottoposti a fermo o a sequestro amministrativo che successivamente venivano esportati illegalmente all’estero.
Attraverso falsa documentazione e sottraendo le macchine all’obbligo di riconsegna delle targhe al PRA le auto venivano rivendute soprattutto in Bulgaria ad acquirenti più o meno consapevoli del fatto. L’esportazione riguardava anche veicoli oggetto di truffa ai danni di società finanziarie che vedevano saldate le prime rate dei finanziamenti accesi a persone legate all’organizzazione che poi sparivano nel nulla e lasciavano le macchine alla banda per l’esportazione e la successiva vendita.

 

L’organizzazione è stata colta in flagranza di reato dalla Polizia Stradale di Lanciano che ha fermato alcune bisarche in partenza per la Bulgaria, sono stati sequestrati anche documenti e falsi e svariate targhe.
L’attività illecita non era focalizzata soltanto al traffico di autoveicoli, le indagini hanno appurato che sono state truffate aziende e commercianti del Nord Italia verso le quali venivano effettuati ordini di merci sotto copertura di ditte dal nome conosciuto e dalla struttura notoriamente solida.

 

La banda comprava derrate alimentari, vini e spumanti pregiati, televisori o materiali edili che pagava con assegni scoperti o con ricevute che rimanevano insolute. Inutile poi per queste ditte reclamare o tentare di recuperare il credito visto che dopo poco tempo non rimaneva più traccia dei truffatori.
L’organizzazione aveva la propria sede in alcuni depositi utilizzati per auto e merci nel territorio di Lanciano, Ortona e Orsogna.

 

Grazie alla brillante operazione frutto di una lunga investigazione da parte degli uomini della Polizia Stradale di Lanciano la Procura di Chieti ha chiuso le indagini chiedendo il rinvio a giudizio per 25 persone di cui tre di nazionalità bulgara. (ASAPS)

 

 

 


 

Lunedì, 07 Luglio 2014
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