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Notizie brevi 21/06/2005

La cintura di sicurezza è una storia vecchia?

Da "Marketpress"

La cintura di sicurezza è una storia vecchia?


Wildhaus
Sebbene indossare la cintura di sicurezza a bordo delle autovetture sia obbligatorio da anni, non per questo è divenuto una pratica abituale e ovvia. Come dimostrano i crash test della Dekra e della Winterthur, i passeggeri che non allacciano le cinture di sicurezza non mettono in pericolo solo se stessi, bensì anche gli altri occupanti. I moderni dispositivi di sicurezza, inoltre, possono dimostrare tutta la loro efficacia solo se interagiscono l’uno con l’altro. Per gli occupanti che non allacciano le cinture di sicurezza, ad esempio, l’airbag è pressoché inutile. Secondo l’Ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni (upi) ben la metà di tutti i conducenti d’auto morti in Svizzera in un incidente stradale non avevano allacciato la cintura di sicurezza. Se l’avessero fatto, la maggior parte di loro sarebbe ancora viva. Particolarmente bassa, con un valore che va dal 40 al 50 per cento, è la percentuale di utilizzo della cintura tra coloro che occupano i sedili posteriori. Credere di essere al sicuro solo perché si è seduti dietro è una conclusione falsa e pericolosa: coloro che siedono sui sedili posteriori e non indossano la cintura di sicurezza, infatti, subiscono, in caso di collisione, lesioni da due volte a due volte e mezzo più gravi di quelli che invece la indossano. Nei centri abitati, in Svizzera, solo due terzi circa di tutti gli occupanti allacciano le cinture, sebbene siano proprio questi i luoghi in cui il rischio di infortunio è maggiore. In Svizzera, inoltre, la percentuale di utilizzo delle cinture varia fortemente a seconda della regione: registra il valore più elevato nella Svizzera tedesca (86 per cento), scende al 73 per cento nella Svizzera romanda e tocca addirittura il 63 per cento in Ticino. Molti automobilisti che non allacciano le cinture di sicurezza credono che, in caso di incidente, sarebbero in grado di attutire il colpo con le mani. Un grave errore di valutazione, come evidenziano i crash test. Già a velocità minime, infatti, in caso di urto si liberano forze che una persona non è in grado di contrastare. "Nell’urto contro un muro alla velocità di 14 km/h, ad esempio, le forze che si liberano sono pari a otto volte il peso corporeo", spiega Anton Brunner, responsabile infortunistica della Winterthur. Vista l’enorme violenza dell’impatto, un passeggero che non ha allacciato le cinture di sicurezza non mette in pericolo solo se stesso, bensì anche gli altri occupanti. I crash test evidenziano che la cintura di sicurezza dimostra la maggiore efficacia in caso di collisioni frontali. Anche in caso di ribaltamento del veicolo la cintura riduce sensibilmente il rischio di lesioni. "Coloro che non indossano la cintura di sicurezza, infatti, possono essere sbalzati dall’auto con maggiore facilità e sono dunque esposti ad un rischio di subire lesioni anche mortali decisamente più elevato dei passeggeri più prudenti", spiega Jörg Ahlgrimm, responsabile perizie analitiche della Dekra. In caso di collisioni laterali, invece, le cinture di sicurezza hanno una minore efficacia, perché lateralmente non sono in grado di sostenere la parte superiore del corpo in maniera ottimale e svolgono quindi solo limitatamente la loro funzione di ritenuta. A causa della violenza dell’urto c’è il rischio che, sebbene la cintura sia allacciata correttamente, il passeggero venga spinto dall’altra parte del veicolo, mettendo tra l’altro in pericolo anche chi è seduto vicino. "Un aiuto potrà arrivare in futuro dai nuovi sistemi di cinture, che sono in grado di riconoscere, grazie a sensori elettronici, anche un urto laterale, e di tendere la cintura in maniera adeguata in caso di collisione", prosegue Ahlgrimm. Questi sistemi, tuttavia, al momento sono in dotazione solo su pochi veicoli. Solo la perfetta interazione tra i singoli dispositivi di sicurezza garantisce una protezione ottimale degli occupanti del veicolo. Come evidenziano i crash test, per gli occupanti che non allacciano le cinture di sicurezza l’airbag è pressoché inutile, e in certi casi può persino trasformarsi in un pericolo. Secondo uno studio condotto dalla Gesamtverband der Deutschen Versicherungswirtschaft (Gdv), l’associazione delle compagnie assicurative tedesche, la cintura di sicurezza e l’airbag, insieme, riducono del 65 per cento il rischio di subire lesioni gravi o addirittura mortali in caso d’incidente stradale. I sistemi di cinture sono collegati all’airbag, insieme al quale interagiscono. Il tensionatore delle cinture entra in azione già a velocità moderate, in caso di collisione. Solo in caso di incidenti che comportano una maggiore sollecitazione entra in azione anche l’airbag, come ulteriore strumento di protezione. "Mentre in combinazione con la cintura l’airbag riduce sensibilmente il rischio di lesioni in caso di incidente, per un passeggero che non indossa la cintura può trasformarsi in un pericolo, vista l’elevata velocità con cui si gonfia (ca. 200 km/h)", spiega Anton Brunner. Esiste inoltre il rischio che l’automobilista, per la violenza dell’impatto, vada a sbattere contro il cruscotto o il volante passando attraverso l’airbag. Per quanto riguarda i bambini, negli ultimi anni la percentuale di utilizzo della cintura di sicurezza è sensibilmente cresciuta. Anche qui, tuttavia, esiste ancora un grosso potenziale di miglioramento, tanto più che il rischio di subire ferite gravi o addirittura mortali per i bambini che non indossano cinture di sicurezza è sette volte più elevato che per gli adulti. Diversi studi dimostrano inoltre che i sistemi di ritenuta per bambini vengono spesso utilizzati in modo improprio (errori di utilizzo). In Svizzera e in Germania circa il 60 per cento dei bambini che viaggiano in auto sono assicurati in maniera errata. Se si spiegasse con maggiore chiarezza agli utenti quali possono essere le conseguenze dell’utilizzo improprio dei sistemi di ritenuta per bambini, la percentuale di errore potrebbe essere ridotta sensibilmente. I fabbricanti di seggiolini per bambini, da parte loro, sono invitati ad ottimizzare i loro prodotti e a fare in modo che le istruzioni per l’uso siano chiare e comprensibili.


Martedì, 21 Giugno 2005
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