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• Omicidio stradale: Asaps, salirà livello giustizia
Raccolte in anni decine migliaia firme, anche ergastolo patente
• Arriva reato di omicidio stradale, primo sì Commissione
Cambia Codice strada. Nencini,ora si rischia 'ergastolo' patente
• Il Procuratore Generale di Roma, sì reato omicidio stradale, ma ben formulato
Dibattito sia coerente, no a dotte disquisizione colpa-dolo

 

 

Omicidio stradale: Asaps, salirà livello giustizia
Raccolte in anni decine migliaia firme, anche ergastolo patente

FORLI', 17 LUG - "Non sappiamo se con l'introduzione del reato di omicidio stradale si abbasserà la mortalità, siamo sicuri che si eleverà moltissimo il livello della giustizia". Ne è decisamente convinto Giordano Biserni, presidente dell'Asaps, l'Associazione sostenitori e amici Polstrada che è stata tra le prime promotrici - con quelle intitolate a Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni, 17 e 19 anni, giovanissime vittime della strada - della proposta di reato, per incidenti che coinvolgano conducenti con valori alcolemici elevati o sotto l'effetto di droga, che in due anni ha raccolto decine di migliaia di firme. Una proposta che si accompagna a quella definita dell' 'ergastolo della patente': "chi elimina dalla vita per abuso di alcol e droga - ha ribadito più volte l'Asaps - deve essere eliminato dalla guida". Un problema amplificato dal fenomeno della pirateria (in sei anni circa 650 morti e quasi 5.000 feriti): "Si è in una sfera di alta trasgressività e ogni caso letale diventa un caso esemplare di omicidio stradale: c'è l'arma, c'è il movente, c'è la vittima e c'è un omicida in fuga, e sulle sue tracce ci sono agenti e carabinieri". Proprio lo scorso Capodanno l'Asaps aveva definito "la prima buona notizia del 2014" l'impegno preso dall'allora ministro Anna Maria Cancellieri di voler portare in Consiglio dei ministri un pacchetto di norme sulla giustizia che comprendeva anche l'introduzione del reato di omicidio stradale. Con una sollecitazione, già un mese dopo: "il ministro mantenga l'impegno". Poi la politica ha preso altre strade, e ora il premier Matteo Renzi - che fu primo firmatario nel 2011, come sindaco di Firenze, della proposta di legge sulla materia promossa dal Comune toscano e dalle associazioni - in un'intervista sull'ultimo numero de 'Il Centauro', organo ufficiale dell'Asaps, è stato netto: l'omicidio stradale? "C'è sicuramente un vuoto nel nostro codice che deve essere colmato".
 


Fonte della notizia: ansa.it

 



 
Arriva reato di omicidio stradale, primo sì Commissione
Cambia Codice strada. Nencini,ora si rischia 'ergastolo' patente

ROMA, 17 LUG - Più prudenza alla guida. E' l'obiettivo del nuovo Codice della strada che, tra le novità principali, apre le porte al reato di "omicidio stradale". Oltre alle conseguenze di tipo penale, la violazione delle regole potrà causare il ritiro per sempre della patente. La Commissione Trasporti della Camera ha dato il suo ok alla legge delega per la riforma. L'introduzione del nuovo reato nel codice penale sarà possibile proprio grazie ad un emendamento approvato oggi in Commissione. "E' una giornata importante, la aspettavo da tempo. Per la prima volta un passo in avanti per sancire la presenza del reato di omicidio stradale nel codice", commenta il vice ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Riccardo Nencini, che parla di "ergastolo della patente". Una fattispecie attesa, quella dell'omicidio stradale, cara anche al premier Matteo Renzi. Sono d'altronde 114 i morti nel solo 2013 caduti sulle strade per la guida spericolata dei cosiddetti 'pirati' della strada. In realtà quello di oggi è appunto solo "un passo in avanti", come rilevato dal sottosegretario, perché le modifiche dovranno poi essere apportate al Codice penale. "Nel caso in cui il conducente cagioni la morte di una persona con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale" anche "in coerenza con eventuali modifiche del codice penale che introducano il reato di 'omicidio stradale'" - precisa l'emendamento approvato dalla Commissione di Montecitorio - sarà possibile comminare "le sanzioni amministrative accessorie della revoca della patente e della inibizione alla guida sul territorio nazionale a tempo indeterminato". Un sorta di 'daspo' a vita per il guidatore. Gli incidenti stradali mortali, a causa della guida scorretta, spesso condizionata dall'uso di alcol e droghe, sono d'altronde tantissimi. L'Osservatorio il Centauro-Asaps ha censito per il 2013 973 episodi di pirateria stradale con 114 morti e 1.168 feriti. Il 55,8% degli autori è stato scoperto, ma il 44,2% è rimasto ignoto. Più alta, 59,7%, la percentuale dei pirati a cui era stato dato un nome nel 2012. Sul totale delle inchieste, 543 hanno portato all'identificazione del responsabile, arrestato in 146 occasioni (26,9%) e denunciato in 397 (73,1%). Ora per il vice ministro Nencini "non c'è più tempo da perdere. Ci sono questioni urgenti che non possono essere rimandate. Questioni che stanno nel cuore degli italiani e di quelle famiglie che hanno perso un parente a causa di persone che si sono messe alla guida violando le norme del codice della strada. Abbiamo previsto l'ergastolo della patente. Non guidi più". Il nuovo Codice della strada prevede la delega al governo per adottare una serie ampia di misure che hanno l'obiettivo di garantire maggiore sicurezza sulle strade, dalla revisione dei limiti di velocità alle norme sulla guida in particolari condizioni atmosferiche, dalla maggiore riconoscibilità della segnaletica stradale alla maggiore attenzione per i soggetti 'vulnerabili', come i pedoni, i ciclisti e i disabili in carrozzella.
 


Fonte della notizia: ansa.it

 



 
Il Procuratore Generale di Roma, sì reato omicidio stradale, ma ben formulato
Dibattito sia coerente, no a dotte disquisizione colpa-dolo

ROMA, 17 LUG - Il procuratore generale di Roma Luigi Ciampoli rimette al parlamento le valutazioni sull'introduzione del reato di omicidio stradale, sottolineando, tuttavia, la necessità che un fenomeno doloroso, come quello delle morti provocate dai pirati della strada, "non si riduca a dotte disquisizioni giuridiche e dottrinarie" sul dolo o sulla colpa, ma recepisca la volontà popolare di pretesa punitiva adeguata da parte dello Stato. Ciampoli, per rispetto dei ruoli istituzionali, non lo dice apertamente, ma lascia intendere di essere favorevole alla nuova previsione di reato, "purché adeguatamente formulata". E si esprime con linguaggio giuridico: "Va effettivamente posto l'accento - dice - sul 'gravissimo problema' di quegli omicidi, in primis quelli stradali, che giuridicamente sono definiti colposi, in quanto carenti della volontà di provocare l'evento morte, ma che registrano nel comportamento posto in essere dal loro autore tutta una serie di fatti che, nella loro volontaria e libera scelta, sconfessano la mancanza nel soggetto agente della configurazione dell'evento finale prodotto dalla sua condotta". E' proprio il caso, ad esempio, "di chi guida dopo aver fatto uso di droghe o di alcol". Nel dibattito sull'omicidio stradale, il pg, tuttavia, invita alla coerenza. "Certo - sottolinea Ciampoli - si resta perplessi, di fronte alla delicatezza del problema, rilevare che mentre si discute di una responsabilità incerta sotto il profilo del dolo e della colpa in presenza di assunzione di sostanze stupefacenti, per altra via spesso spuntino proposte di sempre più ampia liberalizzazione dell'uso delle droghe".
 


Fonte della notizia: ansa.it

 

 


 

Omicidio stradale: un primo importante passo concreto. I lanci dell’agenzia ANSA. (ASAPS)

 

 

 

 

Venerdì, 18 Luglio 2014
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