Domenica 30 Giugno 2024
area riservata
ASAPS.it su
Pirateria , Notizie brevi 31/07/2014

Il caso
Morì investita in viaggio di nozze
La famiglia fa causa a Los Angeles

Alice Gruppioni aveva 31 anni ed era in luna di miele quando fu travolta e uccisa da un’auto impazzita. Succedeva un anno fa a Venice Beach. I parenti vogliono giustizia
Alice Gruppioni e il marito Christian Casadei il giorno delle nozze (Photomasi)

A un anno dalla morte mentre era in viaggio di nozze in California, i familiari di Alice Gruppioni, la giovane imprenditrice bolognese che il 3 agosto 2013 fu travolta e uccisa da un’auto sulla Venice Beach Boardwalk, hanno formalizzato la causa alla città e alla contea di Los Angeles. La causa è stata presentata alla Corte superiore di Los Angeles dal marito, Christian Casadei e dai genitori, Valerio Gruppioni e Barbara Michelini. I familiari della ragazza, dirigente dell’azienda di famiglia Sira Group a Rastignano di Pianoro (Bologna) accusano la città e la contea di aver causato la morte di Alice per via delle condizioni di pericolo a cui il pubblico viene sottoposto sul lungomare pedonale di Venice Beach. Viene accusato anche Nathan Campbell, il conducente della Dodge Avenger che investì Alice e ferì altre 16 persone, di negligenza e altri torti intenzionali. Nei confronti di Campbell è in corso anche il processo penale: l’11 agosto la Corte indicherà la data di inizio del dibattimento, la selezione della giuria è prevista la settimana del 21. Nel processo, che durerà due-tre settimane, verrà chiamato a testimoniare il marito, che rimase ferito quando l’auto piombò sulle persone e uccise la sua giovane moglie.

 

>FOTO -  Venice Beach, Alice Gruppioni uccisa da un'auto impazzita

 

«Violato il codice 835 per la pericolosità del marciapiede»
Nella causa civile i familiari, assistiti dall’avvocato Greg Bentley dello studio SBEB LLP, sostengono che città e contea abbiano violato il codice 835 della California per la pericolosità del marciapiede e della proprietà adiacente, sottolineando che le condizioni pericolose comprendono anche la mancanza di barriere e piloni adeguati. L’avvocato Bentley a gennaio aveva inoltrato un «claim» al Governo della California, dopo aver fatto indagini sugli incidenti e sulla sicurezza della Venice Beach Boardwalk. «La legge e le aspettative presso le agenzie governative sono chiare, la città e la contea devono proteggere le migliaia di persone che da tutto il mondo vi si riversano, e devono anche proteggerle dal possibile comportamento intenzionalmente criminoso di altri. Qui - sostiene il legale - la città e la contea sapevano che più di 15 auto circolavano sul marciapiede ogni giorno, nel periodo della disgrazia, cosa che è completamente inammissibile dal punto di vista di pubblica sicurezza. Questa tragedia avrebbe potuto non essere mai avvenuta».

 

da corriere.it

 


 

La causa è stata presentata alla Corte superiore di Los Angeles dal marito, Christian Casadei e dai genitori, Valerio Gruppioni e Barbara Michelini.  Iniziativa coraggiosa di una gran bella famiglia.  Sarà interessante vedere quale sarà il giudizio. (ASAPS)
 

 

 

 

 

 

Giovedì, 31 Luglio 2014
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK