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Comunicati stampa 11/03/2004

Comunicato Stampa - NON SI PUO’ PERMETTERE CHE UBRIACHI RECIDIVI TORNINO AD UCCIDERE. I 4 MORTI DI PADOVA PER MANO DI UN UNICO AUTOMOBILISTA EBBRO SONO IL SEGNALE DI UN SISTEMA SBAGLIATO. PIU’ LUNGHI PERIODI DI "DECANTAZIONE" E REVOCA PERMANENTE PER I CASI PIU’ GRAVI.

Comunicato Stampa
NON SI PUO’ PERMETTERE CHE UBRIACHI RECIDIVI TORNINO AD UCCIDERE. I 4 MORTI DI PADOVA PER MANO DI UN UNICO AUTOMOBILISTA EBBRO SONO IL SEGNALE DI UN SISTEMA SBAGLIATO. PIU’ LUNGHI PERIODI DI "DECANTAZIONE" E REVOCA PERMANENTE PER I CASI PIU’ GRAVI.

Aveva ucciso due persone nel 1997, ne ha uccise altre due lunedì scorso. Era ubriaco nel 1997 ed era ubriaco tre giorni fa. Forse, stavolta, aveva in auto anche della droga: due fialette e una siringa sono al vaglio degli inquirenti.
Ci riferiamo al caso di un 27enne di Adria, che il 13 dicembre 1997 uccise una coppia scontrandosi frontalmente con l’auto di Gian Mario Trombini, 43 anni, e Sandra Luana Mancin, 42 anni.
Lunedì scorso il giovane, 27 anni, aveva un tasso di alcol nel sangue pari a 1,3 (oltre il doppio di quello consentito): ha perso il controllo della sua auto ed è finito addosso a quella di due pensionati di quasi 70 anni, Riccardo Sattin e sua cognata Lina Bacchin, madre di tre figli tra i quali un vigile urbano.
Sono morti sul colpo.
L’Asaps si chiede ora se non sia il caso di fermare i serial killer della strada, coloro che dopo aver ucciso una volta, sono legittimati a tornare alla guida perché in grado di superare il test psico-attitudinale, che andrebbe invece reso ancor più severo.
Nessuno pensa che con le forche rivolte al cielo o gridando "in galera, in galera" si possano risolvere i problemi della nostra società, ma restituire la patente ad un conducente che uccide una o più persone per la sua sconsideratezza è un atto di bontà che non ci possiamo permettere.
Spesso chi subisce la sospensione della patente per guida in stato di ebbrezza o per eccesso di velocità è recidivo.
I risultati li vediamo ogni giorno, con habitué del fiasco che uccidono 4 persone in pochi anni e, a distanza di 12 mesi dall’evento, possono sostenere di nuovo gli esami.
Sarebbe forse opportuno mettere gli ubriachi in una lunga quarantena e tornare a dare loro fiducia solo dopo comprovata astinenza. Altrimenti sarebbe davvero meglio non restituire più un documento che diventa Licenza di Uccidere.

Forlì, 11 marzo 2004.


Giordano Biserni
Presidente ASAPS

Giovedì, 11 Marzo 2004
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