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Notizie brevi 20/06/2005

Spagna - Il ministro della sanità all’attacco per una maggiore sicurezza sulle strade: nel mirino gli effetti delle medicine. Costi insostenibili, per la Spagna, dalla violenza stradale

Spagna, il ministro della sanità all’attacco per una maggiore sicurezza sulle strade: nel mirino gli effetti delle medicine. Costi insostenibili, per la Spagna, dalla violenza stradale

Il ministro della sanità spagnolo, Elena Salgado (dalla rete)

(ASAPS) MADRID – C’è una legge, in Spagna, che potrebbe assestare un altro colpo decisivo a favore della sicurezza stradale: è la fin troppo discussa “Ley del Medicamento”, letteralmente “legge per le medicine”, una norma in fase di approvazione che obbligherà, nella fattispecie, tutte le case farmaceutiche ad indicare in maniera chiara e completa, la propria eventuale influenza sulle condizioni del conducente che dovesse eventualmente assunte quello specifico prodotto. L’annuncio è stato dato ufficialmente dal ministro della sanità spagnolo Elena Salgado, nel corso del suo intervento alla Commissione sulla Sicurezza Stradale del Congresso. Illustrando come sarà, la Salgado ha spiegato che tutte le medicine dovranno essere accompagnate da questo tipo di spiegazione, fornita all’utente in maniera comprensibile e posizionata in una parte delle istruzioni e modalità d’uso assolutamente visibile. Una norma necessaria, preparata all’indomani della diffusione dei dati elaborati dalla Società Spagnola dei Medici di Famiglia e del Territorio (SEMFYC), che hanno scoperto come il 10% delle vittime e dei feriti sulla strada, avesse consumato farmaci con effetti psicoattivi, che dunque potrebbero aver avuto un ruolo importante nella determinazione dell’evento. Ecco allora, che il consumo di medicine diviene nella penisola iberica suddita della corona, la quinta causa di morte sulla strada. Il valore di questo dato è assoluto, perché incrociato e confermato dall’analisi della DGT, la Direzione Generale del Traffico. Ma quali sono i farmaci più pericolosi? Secondo i medici di famiglia spagnoli, quelli che comportano un altissimo rischio sono gli ansiolitici o i calmanti utilizzati per il trattamento delle patologie ansiose, dello stress o dell’insonnia. Ovvietà? Per niente, soprattutto se si pensa che in tutto il mondo cosiddetti civilizzato, moltissimi non escono mai senza avere una bustina di quel farmaco o una pillola dell’altro, sempre in tasca o in borsetta. Alla conta delle sostanze pericolose, infatti, non sfuggono gli analgesici o gli antidolorifici per combattere la sciatica o l’emicrania, per placare le contratture muscolari o la lombalgia, ma anche alcuni antistaminici per le allergie. A tale proposito, il ministro Salgado, ha specificato che gli effetti negativi di questi cocktail in grado di innescare sciagure mortali, aumenterebbero con l’età, per raggiungere l’incidenza massima tra i conducenti over 60, soggetti più predisposti a cure mediche ed a trattamenti clinici. “In questa fascia d’età – ha detto Elena Salgado – il consumo di medicine è 4 volte più alto che nei giovani, e spesso i più anziani tendono ad assumerli autonomamente e non si pongono nemmeno il problema di porre domande specifiche ai medici, proprio circa la loro influenza durante la guida”. Ma la Salgado, che ha dimostrato di avere davvero a cuore il problema, non si è fermata qui. Ha infatti presentato alla stampa il risultato di un’indagine effettuata dal proprio dicastero, che mostra anche il lato economico della violenza stradale, che costa alla Spagna ben 14mila milioni di euro all’anno, solo per la mortalità. Un prezzo insostenibile, calcolato sui 5.399 morti registrati nel 2003. A questi si debbono poui aggiungere 26mila feriti gravi ed altre 124mila persone che hanno comunque fatto ricorso alle cure ospedaliere. Le strutture sanitarie hanno inciso nella maggior parte al rigonfiamento del bilancio in uscita, a partire dall’impiego delle ambulanze per arrivare all’ospedalizzazione e poi alla riabilitazione, concludendosi alla perdita netta della produzione ed al reinserimento. Per questo motivo, il ministero della Sanità incrocerà i propri dati con quelli delle polizie e della DGT, e dovranno poi confluire in uno studio comune in grado di produrre anche le risposte immediate ad un fenomeno che mina, come in Italia del resto, la società più giovane. La fascia d’età dai 15 ai 24 anni è quella più esposta, ma non scappano le altre utenze deboli costituite da pedoni o i ciclisti. Del resto, in Spagna, quella stradale è la prima causa di morte al di sotto dei 40 anni. (ASAPS)


Lunedì, 20 Giugno 2005
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