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Notizie brevi 19/08/2014

Buche addio, a Roma arriva il PMS

La capitale è il primo comune italiano a sperimentare il Pavement Management System che, attraverso la mappatura 3D delle strade, un software specifico  e curve di calcolo, permette di elaborare un piano di interventi programmati in grado di prevenire il deterioramento. E fanno risparmiare fino a 3 volte sui costi di manutenzione attuali

Buche di Roma, addio. Il disagio legato al deterioramento stradale potrebbe presto diventare un lontano ricordo grazie al “Pavement Management System” (Pms), che la capitale si appresta a testare per prima in Italia. Il sistema prevede un piano di intervento e l’utilizzo di alcuni strumenti per prevenire il degrado della pavimentazione stradale, rendendo così la viabilità cittadina più sicura e risparmiando sui costi di riparazione fino a tre volte sul lungo periodo.
 
Il progetto è stato presentato da Paolo Masini, assessore allo Sviluppo delle periferie, infrastrutture e manutenzione urbana di Roma Capitale, in collaborazione con il dipartimento di Ingegneria civile area strade dell’università Roma Tre e con l’azienda Dynatest. “Il sistema, già in uso negli aeroporti internazionali e in alcune città del Nord Europa – spiegano da Roma Capitale – consente di pianificare in modo razionale gli interventi sulla base di curve di previsione del degrado. Cardine della sperimentazione sarà la messa in opera di un piano di manutenzioni programmate per la riasfaltatura di una porzione di strade romane, elaborato nei mesi di agosto e settembre con la collaborazione del Dipartimento Ingegneria Civile Area Strade di Roma Tre. Inoltre, altro elemento fondamentale è costituito da una mappatura 3D dello stato di degrado di 60 km di pavimentazione della viabilità cittadina”.

“Il fatto che l’assessorato ai Lavori pubblici senta la necessità
e comprenda l’importanza di dotarsi di un PMS – ha dichiarato il professor Francesco Bella, del dipartimento Ingegneria civile area strade dell’università di Roma Tre - è un segnale positivo. Affiancheremo con disponibilità ed interesse il dipartimento SIMU (Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana) di Roma Capitale in questa indagine sperimentale nell’ambito di una tesi di Laurea Magistrale, mettendo a disposizione strumenti e competenze per una futura collaborazione più strutturata e continuativa”.
Le strade di Roma “sono in tutto circa 5.500 chilometri – ha affermato Paolo Masini – pari alla lunghezza di tutte le strade della Lombardia. Per intervenire servono gli strumenti adatti. Stiamo comunque lavorando con rigore, e una volta approvato il piano di rientro e ottenuto l’allentamento del patto di stabilità potremo intervenire anche sulle emergenze”.
 
Intanto, per la mappatura 3D dei 60 km iniziali sarà utilizzato un veicolo multifunzione fornito dalla Dynates, azienda leader nel settore, che rileverà lo stato delle strade e, attraverso un software dedicato, permetterà ai tecnici di disegnare la curva di degrado atteso dei tratti analizzati. Questi dati permetteranno poi di elaborare un piano di interventi programmati e di prevenire le fastidiose e pericolose buche che ben conosciamo. Il piano di interventi sarà presentato a ottobre. (s.b.)

 

 

da repubblicamotori.it

 

 

 

 

Martedì, 19 Agosto 2014
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