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Notizie brevi 16/06/2005

Autocaravan e Segnali stradali La circolazione dei camper impone al conducente una conoscenza più specifica ed appropriata dei segnali stradali.

Autocaravan e Segnali stradali
La circolazione dei camper impone al conducente una conoscenza più specifica ed appropriata dei segnali stradali.
a cura di Vincenzo Di Michele*

L’approssimarsi delle vacanze induce il turista a viaggiare, qualcuno al mare o in montagna, altri alla riscoperta di un itinerario culturale; tutti però, accomunati dall’idea di viaggiare. Si valicano i confini, attraversano le città percorrendo strade, autostrade, ecc., confidando sulla propria esperienza di autisti alla guida di normali automobili. Così i conducenti dei camper (definiti però “Autocaravan” dal Codice della Strada), cullandosi nella conoscenza e nel rispetto dei segnali stradali che interessano la vita quotidiana del comune automobilista, dimenticano però di essere alla guida di un veicolo che presenta maggiori dimensioni ed ingombri in manovra rispetto ad una automobile di ordinarie dimensioni.
In conseguenza di questa maggiore attenzione e responsabilità che viene richiesta al guidatore, assume un ruolo di rilevante importanza il rispetto dei segnali stradali di sagoma.
Nella figura 1 viene segnalato un divieto di transito per tutti i veicoli , o complessi di veicoli, di lunghezza superiore ai 10 metri. La figura dell’autocarro riportata nel segnale potrebbe indurre nell’erronea concezione di un divieto di transito per i soli autocarri di lunghezza superiore ai 10 metri. In realtà il divieto espresso nel segnale è esteso a tutti i veicoli, ivi compresi autocaravan con lunghezza superiore ai 10 metri. Prestare attenzione al segnale in questione sia perché attinente a tutti i veicoli oltre 10 m., sia perché potrebbe anche essere espressa una lunghezza inferiore (ad esempio un divieto di transito per tutti i veicoli di lunghezza superiore ai 6 metri ) includendo così in maniera inevitabile anche i camper. Il mancato rispetto del segnale stradale, oltre alle sanzioni amministrative e pecuniarie inerenti alla violazione del Codice della Strada, potrebbe comportare anche delle serie complicanze logistiche inerenti la percorribilità stradale.
Infatti, il suddetto segnale viene normalmente impiegato nei tratti di strada che presentano carreggiate ristrette ove si riscontrano dei bruschi cambiamenti direzionali con restringimenti. Insomma, si rimane incastrati in una strada che non potrebbe più permettere né l’uscita né l’inversione di marcia. Unica soluzione è quella della manovra di retromarcia, che, considerata la sagoma del veicolo ed il tracciato stradale, richiederà necessariamente oltre all’abilità del guidatore, l’aiuto di una persona da terra che dia indicazioni di manovra al conducente.
Il segnale riportato in figura 2, prescrive un divieto di transito per i veicoli con larghezza superiore ai 2,30 metri. Tale segnale viene normalmente impiegato in corrispondenza di una strettoia dove in conseguenza, tutti i veicoli con larghezza superiore ai 2,30 m. (compresi i camper) non potranno percorrere il tratto di strada di strada interessato dal segnale.
Il segnale di figura 3, prescrive un divieto di transito per i veicoli con altezza superiore ai 3,50 metri. Particolare attenzione dovrà essere prestata al segnale in questione poiché è imminente la presenza di in ponte o di un sottovia dove la misura in altezza riportata nel segnale è strettamente correlata all’altezza del passaggio stradale in corrispondenza del sottopasso. Il mancato rispetto del segnale lascia facilmente intuire le possibili conseguenze di impatto. Merita così citazione l’iniziativa di alcuni paesi stranieri, i quali, con l’installazione di avvisatori sonori a campanello antecedenti al segnale, hanno richiamato l’attenzione del conducente circa il superamento dell’altezza prestabilita in corrispondenza del segnale di divieto.


Figura 1

Figura 2

Figura 3

* Dottore in Scienze politiche
Insegnante di teoria ed Istruttore
di Pratica per tutte le categorie di patenti
Collaboratore Redazioni Stampa

 



a cura di Vincenzo Di Michele*

Giovedì, 16 Giugno 2005
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