Ubriaco all’alcoltest fa ricorso: «Ero a dieta»
Quando gli agenti lo hanno fermato per sottoporlo all’alcoltest era a dir poco serafico. Era certo che tutto si sarebbe risolto con una stretta di mano, visto che non aveva bevuto praticamente nulla. Ma, alla fine dell’esame, gli è caduto il mondo addosso: «Positivo? Ma come?». Come da copione, la sua strenua autodifesa non è servita a nulla di fronte al referto del test: è partita la macchina delle sanzioni, con ritiro patente e super multa. Da quel giorno (il test è stato eseguito il 30 giugno vicino a Meolo, in provincia di Venezia) non si è dato pace, finché ha deciso di rivolgersi all’avvocato Fabio Capraro, del foro di Treviso.
L’uomo, trevigiano, 41 anni, che lavora in un noto locale di Jesolo (quella sera stava tornando dal lavoro), ha spiegato la situazione. D’un tratto è arrivata la fatidica domanda: «È malato? Soffre per caso di patologie come il diabete?». Nella sua risposta, forse, è racchiusa la soluzione del rompicapo: «No, veramente sto solo seguendo una dieta dimagrante iperproteica». Detto, fatto. Il legale ha messo a punto una linea difensiva (suffragata da dati clinici) volta a fargli riavere al più presto (e quasi con le scuse delle forze dell’ordine) la patente. Motivo? Secondo recenti studi chi segue una dieta iperproteica “sballa” il risultato dell’alcoltest fino a renderlo inaffidabile. Il quarantenne ha chiesto subito lumi su quella strana domanda, che a lui sembrava fuori luogo. Era nel pieno della sua autodifesa, in cui il leit motiv era uno solo: «io non avevo bevuto!». L’avvocato ha spiegato che chi si sottopone a diete dimagranti di tipo iperproteico (che escludono i carboidrati in favore delle proteine, quasi esclusivamente animale) riproduce a livello chimico la stessa situazione di chi è malato di diabete. È noto infatti che chi soffre della patologia diabetica alteri il risultato dell’alcoltest. Secondo la letteratura medica (e pure quella giudiziaria ormai) lo stress ipoglicemico dovuto al diabete può generare nell'organismo del malato la produzione di "chetoacidi" e "acetone", esattamente come avviene con una sbronza. La dieta iperproteica si comporterebbe allo stesso modo: a causa della scarsa o mancata introduzione di carboidrati (pane, pasta, riso, patate), nell’organismo si verificherebbe uno stato di Chetosi (volgarmente noto come "Acetone") che andrebbe a falsare il risultato del test.
«Abbiamo già presentato ricorso», spiega l’avvocato Fabio Capraro, «ora attendiamo di sapere se il giudice accoglierà immediatamente la nostra tesi o se andremo a dibattimento. È certo che il risultato positivo dell’alcoltest non dà la certezza dell’assunzione di alcol. Sono molti i fattori che devono essere valutati».
«L’eccesso di proteine falsa i risultati». Siamo curiosi di vedere cosa ne pensa il giudice. (ASAPS)