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Articoli 06/09/2014

Esodo 2014, finalmente un bollino verde: meno morti, molti verbali, tanta sicurezza in più.
Finite le vacanze, è tempo di bilanci: al quartier generale della Polizia di Stato è stato illustrato il bilancio dell'ultima estate in movimento con i dati di Viabilità Italia
Lupi: “grazie alle divise”. Alfano: “dalla loro parte, sono pronto a riceverle”

di Lorenzo Borselli
Foto Coraggio - Archivio Asaps


(ASAPS) Roma, 5 settembre 2014 – Esodo tranquillo: 344 vittime contro 392 dello scorso anno, quasi 680mila pattuglie e 400mila infrazioni accertate, un migliaio di arresti tra Stradale e Ferroviaria, decine di migliaia i punti decurtati.
L'impegno straordinario di Viabilità Italia consente di stilare un bilancio positivo della transumanza turistica estiva appena conclusa e nonostante la carenza di risorse è stato fatto tutto al meglio, grazie all'abnegazione di chi è stato chiamato a vigilare strade e ferrovie, di chi ha spento incendi e stilato piani d'intervento, di chi ha reso fluido il traffico e offerto servizi all'utenza.
Il grazie alle divise e a tutto il comparto interforze che si è mosso per consentire viaggi tranquilli a tutti, è arrivato all'indomani dei molti scricchiolii che l'apparato statale ha invece fatto sentire quando dalla Funzione Pubblica sono arrivate news nefaste per gli stipendi di agenti, vigili del fuoco e militari. 
Le notizie sono per forza tante quando a una conferenza stampa che si tiene nel cuore operativo della Polizia di Stato, il quartier generale al Tuscolano, ci sono, insieme, il Ministro dell'Interno, quello delle Infrastrutture e Trasporti, il Capo della Polizia, il Direttore Generale del MIT, il Direttore Centrale delle Specialità della Polizia, quello del Servizio Polizia Stradale e il numero due di Aiscat.
Sono per forza tante, le notizie, se la conferenza stampa scatta all'indomani della fine dell'esodo estivo e all'indomani di una polemica che divampa tra Governo, sindacati di polizia e rappresentanti di tutte le forze armate attorno alle dichiarazioni, lapidarie, del ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia, circa il niet all'adeguamento degli stipendi delle divise, fermi, nei ranghi intermedi, ad una perdita calcolata di oltre 4mila euro l'anno.
Quindi, andiamo per ordine.
La Sala Palatucci era gremita quando il neo direttore delle Specialità della Polizia di Stato Roberto Sgalla ha aperto i lavori per illustrare alla stampa nazionale i risultati dell'Esodo Estivo 2014.
La comunicazione ha colpito nel segno, perché oltre alla gloriosa Lamborghini e alle moto della Polizia Stradale, oltre al picchetto d'onore e lo scenario comunque convincente del Tuscolano, c'era oggettivamente qualcosa di più. Per la prima volta il bilancio dell'esodo viene illustrato al compound Tuscolano, l'headquarter della polizia italiana dove convivono tutte le anime che compongono il corpo e dove si danno appuntamento, ogni giorno ad ogni cambio turno, gli ufficiali di collegamento delle altre forze in divisa, alla ricerca di quel coordinamento ogni giorno sempre più necessario.
Roberto Sgalla, dicevamo: che l'Uomo sappia comunicare, ormai è un dato di fatto.
Al resto contribuisce la conoscenza della materia perché oltre ad essere stato il capo dell'Ufficio Relazioni Esterne della Polizia, il dirigente generale è stato in passato alla testa del Servizio Polizia Stradale, quando l'attuale Capo Alessandro Pansa sedeva invece alla testa delle specialità.
Tutti sapevano bene cosa dire e come farlo: se n'è accorto anche il ministro dell'Interno Angelino Alfano, che parlando in toni confidenziali del suo rapporto col Capo della Polizia, ne ha ricostruito brevemente la carriera attribuendogli una presunzione di onniscienza. “Il prefetto Pansa – ha detto  Alfano – ha diretto tutte le Specialità, è stato un acerrimo nemico della mafia e della criminalità organizzata e sa bene come ci comporta con essa quando si devono sciogliere amministrazioni locali colluse. E' stato anche il numero uno dell'Immigrazione e questo lo rende la figura perfetta per il compito che ha”.
Roberto Sgalla è andato subito al sodo e dopo aver innanzitutto ringraziato chi ha trascorso l'estate al lavoro, è partito dai numeri: nel 2001 Istat aveva censito 7.096 morti, mentre nel 2013 – i dati sono ancora provvisori – il bilancio sembra attestato a circa 3.400 vittime
“Come molti di noi sanno – ha spiegato Sgalla – l'Unione Europea ci ha affidato un nuovo compito: dobbiamo dimezzare la mortalità dal 2011 al 2020. Da qui ai prossimi 6 anni, dovremo evitare 1.400 vittime all'anno e non possiamo permetterci errori. Paesi virtuosi, come la Germania, sono alle prese con una recrudescenza della mortalità, soprattutto da parte delle categorie deboli, motociclisti e ciclisti in testa, con un +40%”.
“Quest'anno è andato tutto bene – ha proseguito il direttore centrale – ma non perché sia diminuito il traffico. Saranno cambiate le abitudini, si sono probabilmente ridotte le distanze, ma senza dubbio è cambiata la mentalità. Credo che col tempo le giornate da bollino nero saranno solo un ricordo e questo è senz'altro in larga parte merito di un esercito di persone che lavorano per Viabilità Italia. Tuttavia, dobbiamo fare ancora di più, visto che la mortalità stradale pesa sul PIL italiano per il 2%”.
Il direttore del Servizio Polizia Stradale Giuseppe Bisogno, che ricopre anche l'incarico di presidente di Viabilità Italia, ha invece dato i numeri, quelli del bollettino e quelli tecnici: il dato della mortalità parlerebbe di 344 vittime contro le 392 dello scorso anno. Sarebbe un calo molto importante, ma Bisogno ha chiarito che sul bilancio 2013 grava il terribile incidente di Monteforte Irpino, nel quale morirono 40 persone. Con grande franchezza, il presidente di Viabilità Italia, ha spiegato che nel confronto annuale la mortalità lorda è rimasta sostanzialmente stabile, con un solo incidente mortale in meno, ma il resto dei numeri che ha snocciolato lasciano poco spazio alle interpretazioni: si è lavorato alacremente.
I due fine settimana peggiori erano quelli del 2 e del 9 agosto, ma nel complesso l'intero arco estivo ha visto in azione 677.518 pattuglie (tra Polizia di Stato e Carabinieri), che hanno accertato e contestato su strada 313.845 infrazioni al codice della strada (243.276 da parte della sola Stradale), ritirando 10.683 patenti e 10.502 carte di circolazione (8.057 e 7.896 quelle spillate ai verbali della Specialità), decurtando 338.772 punti (261.925 ad opera dei Centauri). Non solo: servizi mirati di Polizia Giudiziaria, sempre ad opera della Specialità, hanno consentito di arrestare 410 persone, mentre dall'alto i 13 elicotteri della Polizia trasmettevano in diretta le immagini delle congestioni autostradali, lasciando il pattugliamento aereo delle arterie ordinarie agli AB412 dell'Arma.
Il coordinamento sulla strada e sulla ferrovia, dunque, sembra funzionare e non solo grazie ai 103 piani particolareggiati redatti per quest'anno: a contribuire c'è l'elettronica, con il Tutor e il Virgilius, i sistemi di rilevazione della velocità media di Autostrade per l'Italia e ANAS, che hanno contribuito sul fronte della repressione ad elevare oltre 80mila verbali e su quello della prevenzione al calo della velocità media con punte fino al 4,9% in meno, come hanno avuto modo di dire   Massimo Schintu, direttore generale di AISCAT, e Pietro Ciucci, presidente dell'ANAS. “Per la prima volta – ha detto Ciucci durante il suo intervento – la Salerno Reggio Calabria non era nei bollettini di Viabilità Italia. L'abbiamo finita e tutto è filato liscio grazie all'enorme sforzo umano e tecnologico che abbiamo speso su quest'arteria, oggi percorribile interamente senza cantieri, a parte l'unico intervento inamovibile a Lauria”. L'ANAS, sul fronte tecnologico, insegue certamente ASPI, ma non troppo da lontano, visto che anche l'azienda di Stato ha la sua piattaforma elettronica di monitoraggio e analisi del traffico (PANAMA), le sue sale operative compartimentali e le sue eccellenze, come – appunto – la Salerno Reggio Calabria, finalmente compiuta. Ciucci ha staccato assegni, nel solo 2013, per 2,2 miliardi di euro in manutenzione straordinaria e nuove costruzioni, chiudendo virtualmente un percorso che dal 2006 ad oggi vale 15 miliardi. Ringrazia per questo il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi, preceduto sul predellino da Sergio Dondolini, Direttore Generale  del suo dicastero, che ha elencato una lunga serie di innovazioni tecnologiche messe dal MIT al servizio della comunicazione: l'ultima, in particolare, consente allo speaker di Isoradio di conoscere in diretta una certa fase critica e comunicarla subito agli ascoltatori. Importante, per il DG delle Infrastrutture, aver rilevato una sensibile diminuzione della velocità, dato confermato anche da Massimo Schintu, direttore generale di AISCAT. “Nei mesi di luglio e agosto – ha spiegato Schintu – abbiamo registrato un aumento del 30/35% di traffico rispetto agli altri mesi. Abbiamo così aumentato il personale e i presidi operativi, rimosso 250 cantieri e riduzione del total delay in zone works, sostanzialmente il tempo di disagio dovuto alla presenza di cantieri stradali, del 36%. La rimozione delle aree di lavoro potrebbe essere stata determinante nella riduzione del 74% degli incidenti stradali che si registrano all'interno dei perimetri di lavoro.
Molto interessante, a nostro parere, il parere di Schintu sulla necessità di investigare sugli incidenti mortali. “La sinistrosità autostradale è oggettivamente modesta rispetto a quella della viabilità ordinaria. Sarebbe opportuno – ha detto – che si investigasse di più su questo eventi. Eseguire le autopsie potrebbe consentire di accertare le cause di moltissimi incidenti autonomi”.
Prima dei ministri ha parlato il Capo della Polizia Alessandro Pansa, che ha definito Viabilità Italia una delle  migliori espressioni del Paese. “Ci sono dentro – ha detto Pansa – le coerenze e le intelligenze più importanti e per questo è una best practice unica nel suo genere. Il meccanismo e la struttura è tipicamente centrale ma agisce in egual misura in tutto il territorio. Per questo – ha spiegato il capo della Polizia – deve essere rafforzata e il suo modello imitato, trasferito anche ad altri settori”. 
Il direttore generale della Pubblica Sicurezza ha poi parlato di Polizia Stradale: “La Specialità ha un ruolo assolutamente rilevante in questo contesto, per via delle sue specifiche funzioni. Intanto è l'organo principale di competenza della sicurezza stradale, che è in prima linea anche sul fronte dell'educazione. Inoltre riteniamo di dover sempre più indirizzare l'azione di controllo sui nodi strategici del trasporto e quindi dell'intero Paese. Il fatto è – ha concluso Pansa – che il 75% degli incidenti avviene in rete ordinaria il 40% dei quali in ambito urbano”.
Un richiamo agli enti locali?
Poi è toccato ai ministri.
Lupi ha spiegato che molte delle nostre trovate sono prese ad esempio all'estero e che il successo di Viabilità Italia è merito del lavoro di squadra, con persone che rappresentano eccellenze, passione e professionalità.
“In parlamento si parla della revisione del codice della strada – ha detto – e su questo argomento dobbiamo accelerare e semplificare. Sono solo preoccupato – ha spiegato Lupi – di alcune questioni. Noi dovremmo tutelare le categorie deboli e per questo sono assolutamente contrario alla proposta di istituire  una norma che consenta alle biciclette di percorrere contromano le corsie preferenziali. Faremmo solo il male della categoria debole, altro che il suo bene. E poi lotta all'evasione assicurativa: la tecnologia c'è e dobbiamo usarla per per individuare subito le macchine senza RC: dobbiamo solo cambiare una norma”.
Infine, Angelino Alfano.
“150 morti in meno negli ultimi 12 mesi – ha detto il ministro dell'Interno – sono un dato straordinario e i protagonisti in assoluto di questo risultato sono le donne e gli uomini in divisa che ogni giorno sono sulla strada. A loro voglio dire che la sicurezza e una priorità assoluta di questo governo e di questo ministero. Lo è per tutti, sia a livello interno che internazionale”.
“Noi faremo un lavoro specifico per le forze dell'ordine e per le forze della sicurezza dello Stato, alle quali è riconosciuta una chiara specificità . Ci sentiamo molto vicini alle forze di polizia e lavoriamo da tempo per il superamento dei tetti salariali, che resta un obiettivo che speriamo non venga vanificato dai toni dei comunicati di ieri. Oggi incontreremo i rappresentanti delle forze di polizia e sono convinto che ci siano tutte le condizioni per risolvere con serenità la questione.
La divisa è la maglia di uno Stato che si chiama Italia”.
Infine, sul bilancio complessivo della Sicurezza Stradale, Alfano ha spiegato che “il nostro risultato è poter dire che ogni anno salviamo una città dall'estinzione. Prendo un po' in giro Pansa perché ha fatto tutto quello che c'è da fare per la sicurezza dello stato. Sa tutto di mafia, di sicurezza stradale, di immigrazione e quindi lo reputo onnisciente...”
“Abbiamo riportato lo straordinario all'ordinario con questo ultimo esodo – ha concluso con un gioco di parole il capo del Viminale – e questo di per sé è un fatto straordinario”. (ASAPS)

 

*Consigliere Nazionale Asaps

 

 

 

Sabato, 06 Settembre 2014
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