il
lancio Ansa del comunicato Asaps Bambino in auto senza seggiolino rischia 7 volte di più Asaps, nel 2003 deceduti 62 bimbi trasportati. |
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(ANSA)
- FORLI’, 13 GIU - Nel corso dei 12 mesi del 2003,
secondo i dati Istat, ultimi disponibili, sulle strade italiane hanno perso la vita 1.328 passeggeri, il 22,1% della mortalita’ complessiva, mentre 82.234 sono rimasti feriti, numero che corrisponde al 25,8% del totale. I dati riferiti ai soli piccoli passeggeri dicono che ne sono deceduti 24 di eta’ compresa tra 0 e 5 anni, mentre 2.586 sono stati ricoverati in ospedale. 15 sono invece le vittime tra i 6 ed i 9 anni, fascia d’eta’ che e’ dovuta ricorrere in 2.237 casi alle cure del pronto soccorso. Fra i piu’ grandicelli, eta’ dai 10 ed i 14 anni, si sono contate 23 vittime e 3.562 feriti. Un totale di 62 vittime (35 maschi e 27 femmine) e 8.385 feriti. A questi dati si devono poi aggiungere quelli riferiti ai piccoli pedoni che nelle stesse fasce d’eta’ hanno fatto contare 45 decessi e 1.844 feriti. Fra i bambini pedoni, ben 38 su 45 vittime sono maschi, pari all’ 84%. I dati sono stati analizzati in un’inchiesta che sara’ pubblicata sul numero di luglio della rivista ’Il Centauro’, organo ufficiale dell’Asaps, l’Associazione sostenitori della polizi stradale, nei quali sono compresi i casi di passeggeri trasportati su bici e motoveicoli, ma la stragrande maggioranza dei casi riguarda bambini in auto. Una ricerca elvetica Upi/Tcs (Ufficio Prevenzione Infortuni e Touring Club) rileva che per un bambino non assicurato correttamente al dispositivo di ritenuta, il rischio di lesione mortale e’ 7 volte piu’ elevato rispetto ad un passeggero adulto. Un bambino si trova infatti ad essere catapultato via dal sedile, urtando con maggiore peso contro i sedili anteriori, contro la leva del cambio, il cruscotto o il parabrezza, che si infrange con l’eiezione del corpo in esterno. ’’A questo si aggiunga - sottolinea il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni - che, come andiamo ripetendo da anni, le conseguenze di un incidente, anche se originato da altra causa, aumentano con la velocita’ percorsa, visto che al momento dell’impatto l’energia eliminata durante la collisione sara’ piu’ forte quanto piu’ elevata sara’ stata la dinamicita’ d’impatto’’. Secondo le analisi compiute in Svizzera, comunque, il luogo piu’ sicuro in auto ove trasportare un bambino fino a 12 anni o sotto il metro e 50 di altezza, debitamente assicurato ad un dispositivo idoneo, resta il sedile posteriore. Entro i primi 18 mesi di vita, invece, i bambini (comunque entro i 13 kg di peso) andrebbero trasportati sempre su un seggiolino contromarcia, perche’ nel caso che un’eventuale collisione fosse di tipo frontale, e si tratta delle tipologie di impatto tra le piu’ comuni, le vertebre cervicali e la schiena risulterebbero maggiormente protette. Esistono, in commercio, seggiolini particolarmente sofisticati, in grado di ’crescere’ con il bambino, ma chi intendesse farne uso deve fare molta attenzione alle modalita’ di ancoraggio, visto che sono necessari cinture e sostegni supplementari. E’ bene verificare, inoltre, che il dispositivo airbag sia disattivato, per evitare che entrando in azione non colpisca in maniera letale il sedile facendolo saltare dai sostegni o colpendo direttamente il passeggero. La disattivazione manuale e’ da considerare sicura, ma non sono purtroppo mancati incidenti dovuti al dispiegamento del cuscino pneumatico. Soprattutto sulle strade italiane, ma anche in quelle di altri Paesi, ’’capita davvero troppo di frequente - rileva l’ asaps - di vedere bambini seduti in braccio ad uno dei genitori, vederne altri che giocano nel bagagliaio di una familiare, che dormono sdraiati sui sedili posteriori o semplicemente seduti su dispositivi di ritenuta non fissati alle cinture di sicurezza. Ecco, uno dei modi migliori per convincere un bambino e’ l’esempio. Cominciamo a darlo noi adulti, con l’utilizzo delle cinture di sicurezza anche nei sedili posteriori’’. (ANSA) |
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