(ASAPS) NUORO
– Nemmeno un mese fa aveva invocato la grazia, ma tra pochi giorni
Renato Vallanzasca sarà di nuovo alla sbarra. Dovrà rispondere
di un reato meno cruento, che risale al periodo della sua detenzione nel
carcere di Nuoro, nel 1994, pochi mesi prima che venisse sventata un’altra
delle sue clamorose evasioni. In quel periodo, infatti, il sanguinario
assassino aveva denunciato alcuni agenti della Polizia Penitenziaria,
rei a suo dire di averlo selvaggiamente picchiato e di avergli provocato
lesioni gravi all’apparato uditivo. La vicenda giudiziaria, l’ennesima
del suo palmares, si concluse con l’assoluzione degli agenti, sulla
scorta anche di perizie medico legali, che sconfessarono le sue accuse.
Al termine del processo, però, il giudice dispose il doversi procedere
nei confronti di Vallanzasca per calunnia e per questo motivo il suo nuovo
legale si incontrerà col cliente, nel carcere di Voghera dove si
trova attualmente recluso e dove deve scontare 4 ergastoli e 260 anni
di carcere per 7 omicidi (anche di alcuni poliziotti della Stradale),
3 sequestri di persona e per un considerevole numero di rapine. La sua
prigionia al carcere sardo finì nel 1995, quando un’ispezione
nella sua cella consentì il ritrovamento di materiale necessario
ad un’evasione, tra cui un telefono cellulare. Noi speriamo ancora
che il bandito della comasina rimanga al suo posto, cioè dov’è.(ASAPS)
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