Agente
sparò con la pistola e colpì un automobilista a Garda Il ferito al posto di blocco condannato per lesioni L’imputato ritenuto responsabile dell’aggressione ai poliziotti |
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Il
giudice Marco Zenatelli ha condannato ieri pomeriggio a un anno e otto
mesi di reclusione Roberto Currao, 30 anni, un automobilista che fu ferito
alla gamba con un colpo di pistola durante la colluttazione con due agenti
della Polizia stradale a Garda il 21 gennaio 2003. L’imputato era
accusato di aver colpito il capopattuglia Francesco Agnello e la sua collega
Maria Concetta Pinto a calci e pungi e usando uno sfollagente strappato
dalle mani del poliziotto.
Secondo la ricostruzione dell’episodio raccontato al processo dall’agente Pinto, quella sera Agnello esplose tre o quattro colpi di pistola mentre Currao la stava spingendo contro un muro. Un proiettile frantumò la tibia dell’automobilista, ma anche i due agenti dovettero ricorrere alle cure mediche perché colpiti più volte. Per il pubblico ministero Giovanni Pietro Pascucci, questa versione è credibile e, pertanto, ha chiesto la condanna di Currao a due anni e mezzo di reclusione. L’avvocato Paolo Costantini, che ha assistito l’imputato, ha invece contestato la ricostruzione dei fatti, facendo presente che tre dei quattro colpi sparati dall’agente non erano diretti in aria. Uno si era conficcato in un muro, un altro era entrato in uno studio medico attraverso la vetrata e il terzo nella gamba di Currao. Ha inoltre ravvisato una contraddizione nelle dichiarazioni dell’agente che aveva sostenuto di aver sparato mentre era a terra. Per il legale, il foro di entrata nella gamba del suo assistito è all’altezza del ginocchio e provocò la frantumazione della tibia. Pertanto, ha ipotizzato che quel colpo fu sparato dall’alto verso il basso, quindi dall’agente che era in piedi. Il giudice Zenatelli ha riconosciuto una provvisionale esecutiva di quattromila euro a testa a titolo di risarcimento dei danni ai due poliziotti che sono stati tutelati dall’avvocato Mirella Stanizzi. |
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