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Retromarcia Svizzera, ok in moto con patente B pre ‘86

Passo indietro della Svizzera. Dal 1° gennaio 2014, infatti, la Confederazione aveva fatto sapere che avrebbe pesantemente multato i motociclisti titolari “solo” di patente B pre 1986, quella cioè che consentiva anche la guida delle moto, perché tale autorizzazione non era indicata esplicitamente.

 

Il provvedimento faceva parte di una serie di misure per armonizzare la legislazione stradale elvetica con quella dell’Unione europea e veniva applicato in maniera letterale a chi ancora aveva la vecchia patente in tessuto, con la casella relativa alla patente per la moto vuota (che indicava che era inclusa in quella superiore, cioè la B). Nessun problema per chi invece si era fatto rifare la patente per furto, smarrimento o deterioramento dopo il 1988.

 

I motociclisti venivano invitati a farsi fare un duplicato della patente dalla motorizzazione. I documenti posteriori al 1988, secondo le norme Ue, riportano il numero della patente sia in corrispondenza della A che della B, fugando ogni dubbio.

 

MULTE ANNULLATE E SOLDI INDIETRO

 

La polizia svizzera ha chiesto delucidazioni a Roma, che ha fornito spiegazioni ufficiali sui nostri (numerosi) modelli di patente e ha ribadito che i titolari di patente B fino al 31/12/1985 possono portare anche ogni categoria di moto. Un problema analogo avevano anche i motociclisti tedeschi, le cui vecchie categorie di patenti erano indicate con numeri e non lettere (a proposito di Germania. Lo sapete che per gli stranieri dal 2016 le autostrade saranno a pedaggio?).

 

Il chiarimento ha permesso di derubricare l'infrazione da reato per guida senza patente in illecito amministrativo (con sanzione equivalente a circa 20 euro) che il Canton Ticino ha deciso di non applicare neppure (ma i ticinesi non possono parlare per gli altri cantoni). Gli importi delle sanzioni per guida senza patente comminate in primavera (pochissime, dicono) sono già stati restituiti.

 

ATTENZIONE!

 

La polizia cantonale ne ha approfittato anche per ricordarci che alcune patenti italiane riportano una lettera “a” minuscola, che consente la guida di motocicli solamente in Italia. Si tratta di patenti A conseguite tra l’86 e l’88 sostenendo solo l’esame teorico (mentre l’Europa già esigeva anche quello pratico), non integrate dal test di guida necessario per l’estero.

 

Il chiarimento arrivato da Roma ha fatto emergere questo “baco” poco conosciuto dai tutori dell’ordine stranieri, che nel dubbio tendevano a lasciar correre (mentre era  - ed è - a tutti gli effetti guida senza patente, cosa che in controllo approfondito poteva emergere, con conseguenze pesantissime in caso di incidenti).

 

TEMPO AL TEMPO

 

La questione, comunque, si risolverà definitivamente in poco meno di 10 anni, visto che, dallo scorso gennaio, a ogni rinnovo di patente viene consegnato un nuovo documento in formato card, aggiornato nella foto e conforme ai più recenti modelli europei e che non lascia dubbi su cosa si possa guidare o meno.

 

 

di Alberto Motti
da m.motociclismo.it

 


 

Un ravvedimento operoso favorevole ai motociclisti italiani. Ma attenzione... (ASAPS)

 

 

Venerdì, 12 Settembre 2014
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