ROMA
- Giordano Biserni, lei, che è presidente dell’Associazione
sostenitori amici della polizia stradale e quindi profondo conoscitore
dei problemi della "viabilità su gomma, che cosa pensa
del piano estivo anti-ingorghi del ministro Lunardi?
"Penso che siano misure giustissime, sacrosante. Per questo
ci trovano più che favorevoli. Vede, noi siamo seriamente
preoccupati non tanto dal traffico che si registra sulle autostrade
in occasione dei ponti, quanto dalla frammentazione a coriandolo
del traffico quotidiano e di quello dei fine settimana. Già
adesso la vita in autostrada è diventata una specie di
avventura alla Indiana Jones, ma nei prossimi anni la situazione
è destinata a peggiorare ulteriormente e la circolazione,
in particolare al Centro-Nord, diventerà una delle grandi
emergenze del, nostro Paese".
Addirittura...
"Proprio così. Io sono davvero preoccupato perché
ormai l’emergenza traffico nel Centro-Nord è diventata
una questione quotidiana e non di ponti. Basti pensare al triangolo
Bologna-Padova-Milano: ogni giorno vi si verificano vere e proprie
sincopi nella circolazione, il sistema è sovraffaticato
e non regge più. Lì ormai, un automobilista non
può più programmare un bel niente perché
il problema non è partire, bensì arrivare a destinazione".
Un problemaccio, quello del traffico su strade e autostrade.
D’altra parte, lo stesso Lunardi ha sottolineato che attualmente
in Italia circolano 33 milioni di autovetture.
"Mi permetto di correggere il ministro: le autovetture
sono 35 milioni, non 33. Un’enorme massa di auto che insiste
su una rete viaria che è la stessa di vent’anni fa,
quando le auto circolanti erano 21 milioni. Da tutto ciò
emerge un fatto incontestabile: oggi paghiamo il prezzo di scelte
antiche non adeguate. E ha ragione Lunardi quando afferma che
ci vorrà del tempo per sanare un ventennio di vuoto e adeguarsi".
In attesa del tanto agognato adeguamento del sistema viario
nazionale, secondo lei che cosa occorre fare per risolvere i problemi
che ci assillano oggi?
"Ritengo che le regole della strada seguano quelle dell’idraulica.
Nel senso che in un determinato tubo passa un tot di acqua e non
di più. Lo stesso vale per strade e autostrade: sono quelle
che sono, impossibile attendersi miracoli. Certo, il piano estivo
predisposto da Lunardi ha di positivo il fatto che toglie di mezzo
i cantieri e fluidifica il flusso veicolare. E il caos verificatosi
in occasione dell’ultimo ponte, quello del 2 giugno, non
mi preoccupa più di tanto in quanto l’esperienza ci
insegna che per gli esodi programmati la gente si organizza e
calcola meglio il da farsi".
E dunque?
"Sulle autostrade è prioritario evitare gli incidenti
tra i Tir. Nelle scorse settimane abbiamo avuto incidenti che
hanno tagliato in due l’Italia. Incredibilmente, i tratti
di autostrada a tre corsie non sempre facilitano le cose perché
quando un Tir ne sorpassa un altro, sulla terza corsia rimasta
libera si riversano tutte le altre auto, con un effetto-tappo
che può essere di estrema pericolosità".
Perché questo genere di sinistri si verifica con tanta
frequenza?
"E’ colpa della stanchezza provocata dai tempi di
guida troppo lunghi. Dal canto loro, gli autisti dei mezzi pesanti
sono costretti a sottoporsi a massacranti tour de force altrimenti
non riescono a stare a galla. in quel settore la concorrenza è
sempre più forte, anche da parte degli autisti extracomunitari.
Ecco, anche l’uomo al volante e la sua stanchezza dovuta
a ore e ore di guida ininterrotta sono elementi che ci preoccupano
moltissimo".
Gaetano Basilici.