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Notizie brevi 07/06/2005

Il suicidio dei due giovani dopo un incidente. Un dolore che deve fare riflettere..

Il suicidio dei due giovani dopo un incidente.
Un dolore che deve fare riflettere..

di Francesco Albanese

Immagino che il sentimento dominante delle persone che hanno partecipato al funerale di Giordano Flavi, un giovane ragazzo della provincia di Frosinone che si è tolto la vita dopo aver avuto un incidente con l’auto del fratello, sia stato lo sgomento. La vista di un feretro che contiene il corpo di un giovane che non ha avuto la forza di affrontare le conseguenze di un evento futile, che nel suo probabilmente fragile mondo interiore deve aver assunto dimensioni incontenibili, non può che lasciare sgomenti. E lo stesso sentimento deve aver accomunato le persone che, a fine maggio in provincia di Padova, hanno assistito ad uno scenario analogo, dove cambiava l’attore, ma il copione era sempre lo stesso. Sgomento. Uno sgomento che non trovando sufficiente spazio al nostro interno esce nel mondo che ci circonda attraverso le nostre pupille sgranate, e ce ne liberiamo impregnando le parole di un interrogativo che non trova risposta, ma che non possiamo evitare di proferire, come se il solo pronunciarlo ci aiutasse ad alleggerirci dall’angoscia che un qualcosa di apparentemente senza senso può provocare: “come è possibile?” Due giovani morti per lo stesso motivo, che si sono tolti la vita davanti ad un qualcosa che è apparso ai loro occhi come insormontabile, come impossibile da affrontare da soli, perché è probabilmente così che si sono sentiti, soli, senza l’appiglio di qualcuno, senza la certezza che una voce amica potesse accettare il loro errore, perché quello di togliersi la vita è il gesto estremo di chi è già morto dentro. Non sappiamo in questi ragazzi quanto pesasse la vergogna, quanto potesse ferire un rimprovero, quanto fredda e tagliente potesse essere l’indifferenza, ormai non possiamo più sapere cosa li abbia portati ad un gesto così estremo, ma, alla fine dei conti, non è questo ciò che importa. La morte non lascia appello, lascia solo dolore, un dolore che ci deve far riflettere su quanto talvolta non conosciamo abbastanza neanche le persone che ci sono più care.



di Francesco Albanese

Martedì, 07 Giugno 2005
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