Vent’anni
fa ne circolavano 21 milioni. A fronte di questa crescita enorme
del traffico, negli ultimi vent’anni l’estensione della rete viaria
nazionale non è però cresciuta in modo, anche minimamente,
significativo. Oggi abbiamo la stessa rete viaria di 20 anni fa,
ma 12 milioni di auto in più sulle strade". "Per
vent’anni quindi - prosegue Lunardi - non si è fatto niente
in Italia sul fronte delle infrastrutture. E’ stata questa legislatura
ad avviare fin da subito la costruzione di strade e infrastrutture
per sanare 20 anni di vuoto. Ma ci vuole tempo: i benefici dei grandi
investimenti che abbiamo fatto e delle grandi opere che abbiamo
avviato li avremo fra qualche anno, se i futuri Governi proseguiranno
le opere avviate. Opere che, ricordo sempre, appartengono al Paese
e non a questo o a quello schieramento politico".
"Ma una cosa è certa - sottolinea il Ministro - se in
questi anni non avessimo avviato l’ampliamento della rete stradale
e infrastrutturale, appaltando e cantierando le opere, il Paese
sarebbe andato verso il collasso totale della circolazione".
"Oggi - prosegue Lunardi - tutti noi automobilisti, paghiamo
il prezzo del "nulla" degli anni passati. E meno male
che ci sono tutti questi cantieri: dimostrano l’impegno sul fronte
delle infrastrutture, anche se purtroppo c’è perfino chi
sostiene che i cantieri non esistono, pur di screditare il Governo".
Secondo il ministro, "i disagi alla circolazione pertanto sono
inevitabili e ci saranno fino a quando non sarà concluso
il programma di realizzazione delle Grandi Opere. Fino a quel momento
la raccomandazione è: partenze intelligenti. Cioè
prima di partire bisogna informarsi bene sulle condizioni del traffico,
sulla presenza di cantieri lungo il percorso e sulle condizioni
meteo. Si dovrà cioè partire in modo scaglionato se
si vogliono evitare lunghi incolonnamenti. Il mio Ministero unitamente
alla Polizia Stradale fornisce e continuerà a fornire indicazioni
agli automobilisti".
"Non è possibile infatti rimuovere completamente i cantieri
dalle strade: è possibile - conclude il ministro - ridurne
l’attività ed estensione sulle strade durante gli esodi,
cosa che già fanno i gestori stradali e autostradali per
limitare i disagi a chi viaggia".
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