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Notizie brevi 03/06/2005

Intestata a Giovanni Palatucci eroico Questore di Fiume la Caserma della Polizia Stradale - Intestata a Giovanni Palatucci eroico Questore di Fiume la Caserma della Polizia Stradale

 
Reggio Emilia
Intestata a Giovanni Palatucci eroico Questore di Fiume la Caserma della Polizia Stradale
Da oggi una caserma della Polizia Stradale è titolata alla memoria del dottor Giovanni Palatucci, l’ultimo questore di Fiume italiana che nel corso di pochi anni salvò migliaia di ebrei da sicura morte. Già portato alla ribalta sul piccolo schermo col film “Senza confini: la storia di Giovanni Palatucci”, grazie al processo di beatificazione in questo momento in atto, su decreto del Capo della Polizia è stata titolata al questore di Fiume la Sezione di Polizia Stradale di Reggio Emilia.
La cerimonia si è svolta in una cornice davvero suggestiva ed alla presenza delle massime autorità cittadine, oltre che del direttore centrale per gli Affari generali del Dipartimento della P.S., Vincenzo Boncoraggio e del dirigente del Compartimento di Polizia Stradale dell’Emilia Romagna, Giampiero Di Benedetto. A sovrintendere la cerimonia, partecipatissima anche da parte di numerosi cittadini, il dirigente di Sezione, il vice questore aggiunto Daniele Barberi. Durante la cerimonia è stata scoperta una lapide ed apposta una corona a ricordo dell’ultimo questore di Fiume, mentre nel pomeriggio si è svolto un interessante convegno dal titolo: “Attualità della figura di Giovanni Palatucci”.
Dr. Giovanni Palatucci, l’ultimo Questore di Fiume

Come noto, il giovane funzionario di polizia nacque nel 1909 a Montella, in provincia di Avellino, e dopo essersi laureato in legge cominciò la carriera forense. Superato il concorso in Polizia, nel 1936 venne assegnato alla questura di Genova dove, a causa di una seppur velata critica sull’eccessiva burocratizzazione degli uffici, fu rimosso e trasferito a Fiume, agli estremi contini orientali d’Italia.
Dopo l’entrata in vigore delle leggi razziali, fidando di soli alcuni collaboratori, organizzò una rete di assistenza a favore soprattutto dei profughi ebrei e si calcola che almeno cinquemila di questi si salvarono da morte certa grazie al suo operato ed a quello dello zio vescovo di Campagna, nel salernitano, che provvedeva ad accogliere i profughi stessi.
Dopo l’8 settembre del 1943, Giovanni Palatucci fu nominato questore reggente e pur sapendo di rischiare la sua vita non cessò di aiutare il prossimo.
Arrestato dalla famigerata Gestapo nel settembre dell’anno successivo e rinchiuso nel carcere di Trieste in attesa dell’esecuzione capitale, venne invece trasferito nel campo di concentramento di Dachau, dove morì il 10 febbraio del 1945 dopo quattro mesi di stenti. Il suo corpo venne poi gettato in una fossa comune assieme a quello di centinaia di ebrei.
Inoltre, nei pressi di Tel Aviv si trovano un parco ed una via a lui intitolata e lungo quest’ultima sono stati piantati 36 alberi a ricordo della sia giovane età.
Nel 1990 ottiene la più alta onorificenza del mondo ebraico “Giusto tra le Nazioni”, mentre nel 1995 il Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, gli conferisce la Medaglia d’Oro al Valor Civile.
La cerimonia di titolazione della sezione reggiana, dunque, s’inserisce in un più lungo percorso che vede in Giovanni Palatucci, il primo beato della Polizia di .Stato


Venerdì, 03 Giugno 2005
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