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Da
oggi una caserma della Polizia Stradale è titolata alla memoria
del dottor Giovanni Palatucci, l’ultimo questore di Fiume italiana
che nel corso di pochi anni salvò migliaia di ebrei da sicura
morte. Già portato alla ribalta sul piccolo schermo col film
“Senza confini: la storia di Giovanni Palatucci”, grazie
al processo di beatificazione in questo momento in atto, su decreto
del Capo della Polizia è stata titolata al questore di Fiume
la Sezione di Polizia Stradale di Reggio Emilia.
La cerimonia si è svolta in una cornice davvero suggestiva
ed alla presenza delle massime autorità cittadine, oltre
che del direttore centrale per gli Affari generali del Dipartimento
della P.S., Vincenzo Boncoraggio e del dirigente del Compartimento
di Polizia Stradale dell’Emilia Romagna, Giampiero Di Benedetto.
A sovrintendere la cerimonia, partecipatissima anche da parte di
numerosi cittadini, il dirigente di Sezione, il vice questore aggiunto
Daniele Barberi. Durante la cerimonia è stata scoperta una
lapide ed apposta una corona a ricordo dell’ultimo questore
di Fiume, mentre nel pomeriggio si è svolto un interessante
convegno dal titolo: “Attualità della figura di Giovanni
Palatucci”.
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Dr.
Giovanni Palatucci, l’ultimo Questore di Fiume
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Come
noto, il giovane funzionario di polizia nacque nel 1909 a Montella, in
provincia di Avellino, e dopo essersi laureato in legge cominciò
la carriera forense. Superato il concorso in Polizia, nel 1936 venne assegnato
alla questura di Genova dove, a causa di una seppur velata critica sull’eccessiva
burocratizzazione degli uffici, fu rimosso e trasferito a Fiume, agli
estremi contini orientali d’Italia.
Dopo l’entrata in vigore delle leggi razziali, fidando di soli alcuni
collaboratori, organizzò una rete di assistenza a favore soprattutto
dei profughi ebrei e si calcola che almeno cinquemila di questi si salvarono
da morte certa grazie al suo operato ed a quello dello zio vescovo di
Campagna, nel salernitano, che provvedeva ad accogliere i profughi stessi.
Dopo l’8 settembre del 1943, Giovanni Palatucci fu nominato questore
reggente e pur sapendo di rischiare la sua vita non cessò di aiutare
il prossimo.
Arrestato dalla famigerata Gestapo nel settembre dell’anno successivo
e rinchiuso nel carcere di Trieste in attesa dell’esecuzione capitale,
venne invece trasferito nel campo di concentramento di Dachau, dove morì
il 10 febbraio del 1945 dopo quattro mesi di stenti. Il suo corpo venne
poi gettato in una fossa comune assieme a quello di centinaia di ebrei.
Inoltre, nei pressi di Tel Aviv si trovano un parco ed una via a lui intitolata
e lungo quest’ultima sono stati piantati 36 alberi a ricordo della
sia giovane età.
Nel 1990 ottiene la più alta onorificenza del mondo ebraico “Giusto
tra le Nazioni”, mentre nel 1995 il Presidente della Repubblica,
Oscar Luigi Scalfaro, gli conferisce la Medaglia d’Oro al Valor Civile.
La cerimonia di titolazione della sezione reggiana, dunque, s’inserisce
in un più lungo percorso che vede in Giovanni Palatucci, il primo
beato della Polizia di .Stato
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