"Stupidario" della sicurezza stradale
La "futura" mamma è sempre la mamma: il Codice della Strada non vale se la moglie è incinta
Siamo, si sa, un popolo di mammoni. La mamma viene prima di tutti e di tutto, anche del Codice della Strada. Il giudice di pace di Mirabella Eclano, provincia di Avellino, conferma.
I fatti. Il guidatore di un veicolo con rimorchio dell'azienda per cui lavora riceve una telefonata sul cellulare. E' la moglie incinta di quattro mesi che, dirà poi il medico, è affetta da crisi ipertensiva. Come è comprensibile il futuro padre perde la testa, sorpassa il veicolo che lo precede per accostarsi sulla più vicina piazzola di sosta, contattare il medico di fiducia e "scongiurare un gravissimo danno alla persona ovvero la perdita del nascituro" come spiega in seguito attraverso il suo avvocato.
Tutto a posto? Neanche per sogno. Fatti salvi i presumibili improperi rivoltigli dall'automobilista sorpassato, che si visto improvvisamente tagliare la strada da un veicolo con rimorchio, alla Polizia Stradale del posto la manovra non piace per niente. Così come non apprezza per niente che il guidatore sia privo di cinture di sicurezza senza sapere probabilmente che, come certificherà poi il medico di turno, il nostro è - come moltissimi altri automobilisti - "affetto da ernia iarale e pertanto si sconsiglia l'uso delle cinture di sconsiglia l'uso delle cinture di sicurezza che avrebbero comportato gravi problemi respiratori".
Di fronte a tale evidenza dei fatti, il giudice di pace non può fare altro che dichiarare i verbali della Stradale "privi di ogni e qualsiasi valenza giuridica" ed annullare "ogni e qualsiasi eventuale accessoria se prevista dalla Legge". Ci mancherebbe: la (futura) mamma è sempre la mamma! Il Codice della Strada e la sicurezza degli altri utenti della strada vengono dopo. Molto molto dopo.
di Paolo Ferrini
Certo, i Giudici di Pace non possono essere insensibili alla “mamma”. I verbali? Tutti annullati. (ASAPS)