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Salvataggi , Notizie brevi 28/10/2014

Salvata dall'inferno di fango. Lei riconosce l'accento: è un poliziotto salentino

E' di Collemeto Andrea Ciarfera, uno degli agenti in servizio presso il reparto di Prevenzione crimine della questura genovese. Lo scorso 9 ottobre, quando la Città della Lanterna è stata colpita da una violenta bomba d'acqua, ha messo in salvo una commercialista, rimasta impigliata nel fiume di melma. Quest'ultima lo ha cercato per esprimergli riconoscenza
Genova dopo la bomba d' acqua (@TM News/Infophoto)

COLLEMETO (Galatina) – Quella sera uggiosa, prima del disastro, ha indossato la divisa. Assieme a tre colleghi è uscito per le vie di Genova per un normale servizio antidroga. Ma la pioggia, che veniva giù a fiumi, e che ha provocato l’esondazione dei tre torrenti (il Bisagno, il Rio Fereggiano e Sturla) ha dato una virata al corso degli eventi. E lui, Andrea Ciarfera, giovane poliziotto salentino, invece di sequestrare stupefacente si è ritrovato a mettere in salvo i cittadini.

L’agente, 28enne originario di Collemeto, la frazione di Galatina, davanti al torrente di melma e fango che si è formato in quelle ore di acqua incessante, è passato all’azione. Alle 23,15, infatti, gli scantinati erano ormai trasformati in piscine, i residenti erano fuori casa e, soprattutto, fuori di sé per la paura. Le chiamate al numero 113 hanno cominciato a intasare la linea e le richieste di aiuto hanno preso il sopravvento sulle altre attività di servizio.

Mentre un collega ha piazzato la volante di traverso su via XX Settembre, in centro, per interrompere il transito degli automobilisti, il poliziotto leccese si è lanciato verso una donna, in difficoltà. Una commercialista genovese di 40 anni, scesa in strada per sfuggire, come molti nell’isolato, all’allagamento della propria abitazione. Una scarpa le si è impigliata in una delle grate metalliche, e lei è andata giù, rischiando di soffocare.
 

L’ha afferrata dal braccio e l’ha salvata non soltanto da quel fiume di fango, ma anche dalle numerose autovettire ormai “galleggianti”, che si muovevano senza criterio come fossero barche allo sbando. Assieme alla professionista, almeno ad altre 15 persone, il poliziotto salentino e i suoi colleghi hanno risparmiato gravi conseguenze. La 40enne è stata portata in spalle fino al mezzo della Polizia di Stato dove, cavandosela con tosse e nausea a causa del fango ingerito, non ha riportato alcun altro danno alla propria salute.

Ma l’aspetto più appagante, e commovente, è giunto in un secondo momento. A distanza di qualche giorno. La donna tratta in salvo, infatti, ha inoltrato una missiva al questore di Genova, Vincenzo Montemagno, per ringraziare del dovere compiuto dagli agenti della sezione Prevenzione crimine (nella quale il 28enne di Collemeto opera ormai da cinque anni, da quando è arrivato il suo primo incarico nel capoluogo ligure. Con quella lettera, soprattutto, è ad Andrea che intendeva esprimere la propria riconoscenza. Un agente dall’identità sconosciuta, che la donna ha voluto incontrare di persona. Ha fatto riferimento all'accento leccese del giovane agente: è stato semplice, a quel punto, risalire ad Andrea. Uno dei pochi in servizio nella città ligure.

La curiosità: anche nel 2011, Ciarfera si trovò ad affrontare una situazione simile, alla periferia della città tirrenica. Quell’anno, le intense precipitazioni dei primi giorni di novembre provocarono sei vittime. I tragici episodi colpirono soprattutto la periferia della Città della Lanterna: il poliziotto salentino era lì, con il suo senso del dovere, a svolgere le operazioni di soccorso, esattamente  come due settimane addietro. “Assieme ai colleghi”, come ha precisato più e più volte, con modestia e spirito di squadra.

 

da lecceprima.it

 


Così tanto per ripristinare un minimo di storicità dopo alcuni diverbi in quei tragici giorni fra “angeli del fango” e agenti. E’ bene dire che c’erano anche le forze di polizia. (ASAPS)

 

 

 

 


 

Martedì, 28 Ottobre 2014
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