Napoli
Sessanta cuccioli nascosti nel furgone-lager scoperti dalla Stradale
Migliaia di chilometri chiusi in piccole gabbiette, senza luce e in mezzo agli escrementi. Hanno viaggiato così i 61 cuccioli di cane trovati dalla polizia stradale all’interno di un furgone proveniente dall’Ungheria. Un carico di animali destinato con ogni probabilità al mercato clandestino e con tappa finale a Napoli.
Ma prima che finissero ancora una volta nelle mani sbagliate è intervenuta la stradale. La paletta degli agenti alzata davanti all’autista del furgone ha messo così fine all’atroce viaggio per decine di cagnolini. Fondamentale è stato l’apporto dell’Eital, l’Ente italiano per la tutela degli animali e del lupo. Il cui responsabile, Antonio Colonna, si era messo sule tracce del mezzo dal giorno prima.
Il furgone avrebbe dovuto varcare il valico di frontiera con la Slovenia a Gorizia. Ma a quanto pare sembra che il percorso abbia subito una variazione, depistando per alcune ore il volontario. L’uomo, però, era già in contatto con la Polstrada di Napoli. Il furgone si sarebbe poi fermato a Roma, allo svincolo per il Grande raccordo anulare. Qui è avvenuto il primo «scambio» con uno degli acquirenti. Uno passaggio veloce di «trasportini» con all’interno un numero di cani al momento imprecisato.
Il viaggio del furgone è poi proseguito in direzione di Napoli. Chi era alla guida e chi era invece seduto al suo fianco - entrambi cittadini ungheresi - non ha avuto alcun sospetto. Erano invece pedinati già da diverse ore. Durante il viaggio nessun cucciolo ha mai visto la luce del sole. Erano rinchiusi in piccole gabbie di metallo a gruppi di quattro. Quando la polizia stradale ha fermato il furgone - un Peugeot Boxer - dal suo interno arrivavano forti i guaiti dei 61 cagnolini.
Una volta fatto scorrere il portellone è emersa in tutta chiarezza la crudeltà di chi senza alcuno scrupolo aveva rinchiuso per tante ore così tanti animali in uno spazio limitato. Non è stata effettuata nemmeno una pausa adeguata, di quelle previste dalla legge sul cosiddetto «benessere animale». Il furgone, una volta varcato il confine tra la Slovenia e l’Italia, avrebbe dovuto fermarsi almeno 48 ore. Cosa che invece non si è mai verificata. Il mezzo sarebbe ripartito verso il Sud dopo uno stop di circa un’ora.
Per i due ungheresi sorpresi dalla Polstrada al casello di Napoli Nord della A1 potrebbe ora scattare una denuncia per maltrattamento di animali. Ma anche per contraffazione di documenti.
Gli esemplari rinchiusi nel furgone hanno non più di sei settimane. Si tratta di esemplari di maltese, chow chow, San Bernardo, bulldog e chihuahua. Il pm di turno ha disposto il loro trasferimento temporaneo nella sede dell’Enpa di Mignano Montelungo, in provincia di Caserta. Per i volontari dell’Eital ed in particolare per Antonio Colonna, si tratta del secondo «colpo» in una settimana. Il 21 ottobre fu proprio grazie al suo contributo che gli agenti del commissariato di Pozzuoli riuscirono a scoprire un allevamento lager a Bacoli. Ora gli animali si trovano in due strutture in provincia di Alessandria, in attesa della liberatoria per le adozioni.
di Alessandro Napolitano
da ilmattino.it
La paletta degli agenti alzata davanti all’autista del furgone ha messo così fine all’atroce viaggio per decine di cagnolini. Fondamentale è stato l’apporto dell’Eital, l’Ente italiano per la tutela degli animali e del lupo. (ASAPS)