AL CAMPIONATO «DUCATI DESMO CHALLENGE»
Alla gara di motociclismo con le Ducati rubate: 55 sequestri
ROMA - Moto rubate per vincere il campionato «Ducati Desmo Challenge». Una concessionaria sotto sequestro, un giro di affari per oltre due milioni di euro e la gang delle moto sgominata grazie alle indagini durate quasi due anni della Polizia di Ostia. Gli investigatori del commissariato diretto da Antonio Franco sono partiti da una serie di furti di moto di grande valore avvenuti nella zona di Ostia, scoprendo poi un’associazione a delinquere che gestiva il traffico di veicoli rubati, attraverso un giro di ricettazione e riciclaggio tra il Lido e Tivoli. Gli investigatori avevano subito notato che i motoveicoli rubati, in particolare quelli del marchio Ducati, risultavano essere stati venduti da un unico punto vendita, rivenditore ufficiale fino agli anni 2009/2010 del noto marchio, nonché titolare di un’omonima scuderia di corse denominata «99DIECI», con sede in località Fonte Nuova a Tivoli.
>FOTO - Moto da 60 mila euro in gara: erano rubate
Grosse cilindrate smontate
Nella complessa attività di indagine la polizia ha chiesto la collaborazione della nota compagnia assicuratrice Lloyds di Londra, con la quale era stata assicurata una moto Ducati Desmosedici del valore di oltre 65mila euro. Al centro dell’inchiesta c’era la concessionaria passata al setaccio attraverso accertamenti e banche dati: gli agenti hanno così scoperto che la scuderia corse 99DIECI stava partecipando al Campionato Italiano di corse motociclistiche denominato «Ducati Desmo Challenge» con alcune moto, tra cui anche una Ducati Desmosedici.
Le web-indagini e il ritrovamento di motori e telai
Alcuni poliziotti, con l’hobby del motociclismo, si sono così iscritti ai forum dedicati al mondo delle corse dove, proprio attraverso i commenti dei piloti delle moto in gara, gli investigatori si sono convinti che le moto rubate o parti di esse potevano essere utilizzate nei circuiti sportivi. Sono così scattate le perquisizioni congiunte sia nei locali della concessionaria in Fonte Nuova che nel box corsa della scuderia della 99dieci, posizionati all’epoca in occasione della gara presso il circuito di Franciacorta a Brescia. Nel blitz sono stati sequestrate 55 moto, di cui svariati cloni, 18 motori, 17 telai spogli, vari canotti di sterzo, numerosi libretti di garanzia appartenenti a moto rubate, documenti di circolazione di motoveicoli, documentazione fiscale e svariati componenti di motocicli e pezzi di ricambio.
Libretti e pezzi per risalire ai titolari
Dalle moto, dai libretti e dai pezzi sequestrati sono scaturite una serie di attività che hanno richiesto la collaborazione delle Questure di mezza Italia tra cui Napoli, Salerno, Bologna, Milano, Pescara, Latina, Brescia, Ferrara, Forlì, Frosinone e Varese. Gli accertamenti di natura tecnica sui mezzi, motori e telai in sequestro, sono stati effettuati in costante concerto con ingegneri e consulenti della casa costruttrice Ducati di Borgo Panigale, particolarmente attenta all’indagine, poiché interessata in prima persona affinché il marchio Ducati non fosse coinvolto in attività illecite. Proprio in quell’anno, nel 2011, la scuderia corse 99dieci aveva infatti vinto il Campionato Italiano «Ducati Desmo Challenge».
La gang delle moto
Dagli accertamenti tecnici della Polizia Scientifica, è emerso che proprio la moto Ducati 1198S, utilizzata per vincere la gara, era in realtà stata rubata, come tutte e quattro le moto utilizzate dalla scuderia in quel campionato erano di provenienza illecita. L’indagine si è chiusa con la richiesta alla Procura della Repubblica delle misure restrittive nei confronti di D.R.A. di 41 anni detto «il guru», R. D. di 43 anni, V.F. di 35 anni R.F. di 37 anni e T.F di 52 anni. Per i maghi delle moto le accuse sono di associazione a delinquere in concorso, ricettazione, riciclaggio, fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e simulazione di reato per tutto il sodalizio criminale.
di Valeria Costantini
da corriere.it
Questa volta il campionato lo hanno “vinto” i motociclisti della polizia. (ASAPS)