Vallanzasca
chiede grazia a Ciampi
Lettera pubblicata su ’Libero’: "35 anni sono
una vita". |
(ANSA)
- ROMA, 26 APR - Con una lettera al presidente della Repubblica
Ciampi, pubblicata oggi dal quotidiano ’Libero’, Renato Vallanzasca
ha chiesto la grazia. ’Perche’ dovrebbe essermi concessa la grazia
-si chiede il celebre bandito- onestamente non lo so. Pensandoci
e ripensandoci mi sovvengono molte piu’ ragioni per non concedermela,
visto i tanti disastri da me commessi. Ma, al di la’ dei reati piu’
orribili che uno possa aver commesso, 35 anni di prigione sono una
vita intera!’.
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NO
SIGNOR VALLANZASCA, LEI DEVE RIMANERE DENTRO! |
Il
signor Vallanzasca dice che "al di la’ dei reati piu’ orribili
che uno possa aver commesso, 35 anni di prigione sono una vita intera!".
No caro - si fa per dire - Vallanzasca, lei,responsabile di vari
omicidicondannato con sentenze passate in giudicato, non merita
affatto la grazia.
Non dimentichiamol’assassinio del Maresciallo della Polizia Stradale
Luigi D’Andrea e del Brigadiere Renato Barborini in quella fredda
mattina del 6 febbraio 1977 a Dalmine, per i quali per altro, se
non siamo male informati, non ci sembra lei si sia mai pentito.E’
bene quindi che lei rimanga dentro possibilmente per sempre.
Quando avremo finito le lacrime per i nostri morti cominceremo a
preoccuparci di lei. Pazienti, pazienti pure.
Guardi queste foto allegate. Guardi bene. Pensi a quelle mogli,
a quei ragazzi orfani a quei genitori e capirà perché
diciamo questo.
Se ne faccia una ragione! Per aiutarla le ricordiamo che un agente
della Polizia Stradale, Ivan Liggi,per aver sparato un solo colpo
di pistola, in servizio, e ucciso purtroppo una persona,dopo un
inseguimento di mezz’ora con l’auto della polizia, è stato
condannato e sta scontando una pena definitiva ad anni 9 e mesi
5 di reclusione.
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I
corpi del Maresciallo Luigi D’Andrea e del Brigadiere Renato Barborini
a terra dopo la sparatoria di Dalmine del 6 febbraio 1977.
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Cosa
vuole che siano i suoi 35 anni con tutto il male che ha fatto! Ci
domandiamo poi come mai lei parla di 35 anni di galera. Ma se nel
febbraio del 1977 ha partecipato alla sparatoria di Dalmine, ammesso
che sia stato preso subito dopo, di anni ne sono passati solo 28,
per altro interrotti da qualche originale fuga dal carcere. Forse
ha tenuto conto di quelli scontati prina del 1977 per altri reati,
ma quelli non erano sul conto degli omicidi commessi.
Su una cosa lei ha ragione, e l’ha pure spiegata:
"Perche’ dovrebbe essermi concessa la grazia -si chiede
il celebre bandito- onestamente non lo so."
Onestamente signor Vallanzasca non lo sappiamo neppure noi.
Speriamo se lo domandi anche il signor Presidente della Repubblica.
Giordano Biserni
Presidente Asaps
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Il
luogo della sparatoria con il corpo di uno dei banditi a terra.
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