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Notizie brevi 27/04/2005

Vicenza - Maresciallo dei Carabinieri ingaggia un conflitto a fuoco con dei rapinatori, uno rimane ucciso. In fuga i tre complici, rimasti senza bottino

Vicenza
Maresciallo dei Carabinieri ingaggia un conflitto a fuoco con dei rapinatori, uno rimane ucciso.
In fuga i tre complici, rimasti senza bottino

(ASAPS) VICENZA – Si è concluso con un conflitto a fuoco, finito male per un rapinatore, un colpo alla filiale Unicredit di Chiampo, in provincia di Vicenza, portato a compimento da un commando composto da quattro elementi, armati anche con fucili automatici d’assalto.
Tutto come in un film di azione, alle 12.30 precise, nella centralissima piazza del paese: tre delinquenti avevano fatto irruzione nell’agenzia, e il leader del gruppo, minacciando di sgozzare con un pugnale la direttrice della banca, si è fatto consegnare un ingente quantitativo di banconote.
All’esterno, un palo armato di AK47, il sinistro fucile d’assalto di fabbricazione sovietica più noto con il nome del suo progettista, Kalashnikov.
Un colpo di quell’arma è in grado di oltrepassare i giubbotti antiproiettile in dotazione alle forze di polizia, e molte blindature.
Ma un coraggiosissimo sottufficiale dei Carabinieri, avvertito da una passante che la rapina era in atto, non ha esitato ad intimare loro l’alt, rimediando come risposta una raffica che ha lasciato sull’asfalto almeno 15 bossoli. A questo punto, il maresciallo ha risposto al fuoco, centrando in pieno petto uno dei delinquenti, trascinato a forza nell’auto in fuga. Quindici chilometri dopo, vicino alla scuola media di Roncà, nel veronese, il bandito ferito è stato abbandonato sulla strada ormai esanime. E per i rapinatori, è andata male anche sul fronte della refurtiva, perché le mazzette sono esplose durante la fuga, sprigionando liquido indelebile che le ha rese inutilizzabili per sempre. Ora, grazie alla testimonianza dei clienti dell’istituto ed alle riprese televisive interne, sono stati approntati gli identikit dei rapinatori, anche se la buona riuscita delle indagini – probabilmente – è affidata all’identificazione dell’uomo ucciso dal carabiniere. A lui, che non ha esitato a fronteggiare quattro delinquenti armati di fucili da combattimento, va tutta la nostra stima e solidarietà. (ASAPS)


Mercoledì, 27 Aprile 2005
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