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Notizie brevi 26/11/2014

Quadratura del cerchio tra mobilità e sicurezza stradale
Forum upi: «Anziani al volante – davvero così pericolosi?»

Quando si verifica un incidente in cui è coinvolto un anziano come conducente, spesso l'eco dei media è ampliato e non si fanno attendere le voci di chi pretende prescrizioni più severe per gli automobilisti più anziani. Quanto basta, dunque, a giustificare la scelta dell'upi di incentrare il forum della circolazione stradale di quest'anno sulla questione dell'effettiva pericolosità degli anziani al volante e sulle possibili soluzioni per affrontare questa sfida.

Nonostante il maggiore rischio d'incidente per chilometro percorso lo presentino i neopatentati, quello dei conducenti sopra i 65 anni è comunque superiore alla media. Dal momento che ogni anno 30 persone perdono la vita in seguito a un errore da parte di un conducente over 65enne, è arrivato il momento di chiedersi come migliorare la sicurezza stradale in riferimento agli automobilisti più anziani, anche nel loro stesso interesse. «Si tratta di una sfida che dobbiamo affrontare soprattutto perché in futuro la quota di automobilisti anziani continuerà ad aumentare», ha sottolineato Brigitte Buhmann, direttrice dell'upi, Ufficio prevenzione infortuni, nonché ospite del 16° forum della circolazione stradale, dedicato alla questione «Anziani al volante – davvero così pericolosi?», che si è tenuto oggi presso il Centro Paul Klee a Berna.

In Svizzera, gli anziani a partire dai 70 anni di età hanno l'obbligo di sottoporsi regolarmente alla verifica dell'idoneità alla guida. Inoltre, a partire dal 2015, il programma di sicurezza stradale «Via sicura» prevede diverse misure di ottimizzazione in questo ambito. L'obiettivo sarà quello di garantire agli anziani il più a lungo possibile una mobilità sicura, revocando tuttavia l'autorizzazione a guidare, non appena l'idoneità alla guida non fosse più data. Pertanto, i medici sono chiamati a esercitare un doppio ruolo: oltre alla verifica, devono contribuire altresì ad aumentare la sicurezza stradale, ovviando con la prescrizione di farmaci, mezzi ausiliari o altri tipi di trattamenti ad eventuali compromissioni dei loro pazienti anziani.

Inoltre, anche la valutazione dell'idoneità a condurre da parte degli stessi anziani può essere significativa, in quanto offre la possibilità di decidere in modo autoresponsabile. A tale proposito risultano utili i testi di autovalutazione, i quali «costituiscono una misura integrativa, offrendo a un crescente numero di conducenti stradali mezzi ausiliari per l'autovalutazione veloci e facilmente accessibili», come ha illustrato Britta Lang, caporicercatrice del Traffic Research Laboratory TRL di Londra, in occasione del forum upi. Si tratta di test diffusi già in diversi paesi europei, che dunque potrebbero essere impiegati con successo anche in Svizzera. In collaborazione con gli uffici della circolazione, l'upi sensibilizza sin d'ora gli anziani in tal senso, e in futuro intende intensificare ulteriormente i suoi sforzi.

Durante la tavola rotonda Stefan Siegrist, direttore supplente dell'upi, ha discusso insieme a diverse personalità della politica, amministrazione e ricerca i miglioramenti previsti, oltre che l'introduzione di ulteriori misure come un'infrastruttura conforme all'età e sistemi di assistenza alla guida.

 

 

Mercoledì, 26 Novembre 2014
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