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Notizie brevi 27/11/2014

Giudici di pace: nuovo sciopero dal 15 al 19 dicembre

U.Na.Gi.Pa., comunicato 22.11.2014

(askanews) - Roma, 25 nov 2014 - Si inasprisce la protesta dei giudici di pace con la previsione di nuova settimana di sciopero della categoria dal 15 al 19 dicembre prossimi, "per il riconoscimento dei diritti fondamentali sanciti dalla Carta Costituzionale e dai principi enunciati dal Consiglio d'Europa e dai massimi organismi internazionali (Onu) nei confronti di chi esercita la funzione giurisdizionale".

Il direttivo nazionale dell'Unione nazionale giudici di pace, riunito a Roma, ha "preso atto con soddisfazione della compattezza dei giudici che hanno aderito alle ultime tornate di sciopero, consentendo di bloccare, al momento, l'emanazione del progetto del ministero della Giustizia".

Il disegno di legge presentato al Consiglio dei Ministri del 29 agosto, ricorda l'Unione, che "non ha ancora visto la luce grazie all'azione dell'Unagipa, non riconosce i diritti fondamentali della stabilita' del rapporto, della tutela della maternita', della previdenza e indipendenza e autonomia di chi esercita la funzione giurisdizionale e addirittura peggiora in modo consistente l'attuale trattamento. Ne' si puo' sottacere sull'illegittimo decreto ministeriale del 10 novembre scorso che ha soppresso ulteriori 100 sedi circa del Giudice di Pace, peraltro senza rispettare il termine di un anno concesso dalla legge ai Comuni per rispettare i loro impegni".

Per i giudici di Pace, l'attuale atteggiamento "e' particolarmente incomprensibile nel momento in cui il massimo responsabile del Dipartimento Organizzazione del ministero, presidente Mario Barbuto, in una recente relazione, documenta con soddisfazione la positivita' dei dati statistici riguardanti l'attivita' degli uffici dei giudici di pace".

 

UNIONE NAZIONALE GIUDICI DI PACE, COMUNICATO STAMNPA 22 NOVEMBRE 2014

NUOVO SCIOPERO DEI GIUDICI DI PACE DAL 15 AL 19 DICEMBRE
CONTESTATO L'OPERATO DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
ILLEGITTIMO IL TAGLIO DI ULTERIORI 100 SEDI DEL GIUDICE DI PACE,
IN CONTRASTO CON LA RELAZIONE BARBUTO

Si inasprisce la protesta dei giudici di pace con la previsione di nuova settimana di sciopero della categoria dal 15 dicembre p.v. per il riconoscimento dei diritti fondamentali sanciti dalla Carta Costituzionale e dai principi enunciati dal Consiglio d’Europa e dai massimi organismi internazionali (ONU) nei confronti di chi esercita la funzione giurisdizionale.

Il direttivo nazionale dell’Unione nazionale giudici di pace, riunito a Roma, ha preso atto con soddisfazione della compattezza dei giudici che hanno aderito alle ultime tornate di sciopero, consentendo di bloccare, al momento, la presentazione in Parlamento dell'incostituzionale progetto di riforma elaborato dal ministero della giustizia ed approvato dal Consiglio dei Ministri del 29 agosto u.s., che non riconosce i diritti fondamentali della stabilità del rapporto, della tutela della maternità, della previdenza, dell'indipendenza, imparzialità e professionalità di chi esercita la funzione giurisdizionale, peggiorando in modo consistente l’attuale trattamento.

Nè si può sottacere sull'illegittimo decreto ministeriale del 10 novembre scorso che ha soppresso ulteriori 100 sedi circa del Giudice di Pace, peraltro senza rispettare il termine di un anno concesso dalla legge ai Comuni per rispettare i loro impegni.

L’attuale atteggiamento è particolarmente incomprensibile nel momento in cui il massimo responsabile del Dipartimento Organizzazione del Ministero, Presidente Mario Barbuto, in una recente relazione, documenta con soddisfazione la positività dei dati statistici riguardanti l’attività degli uffici dei giudici di pace: "Gli uffici del Giudice di Pace, nel loro insieme, contribuiscono a neutralizzare i dati negativi delle Corti d'Appello e della Corte di Cassazione".

Di preciso i dati della Direzione statistica dello stesso Ministero evidenziano che l'arretrato, nelle cause di cognizione, escluse le cause di risarcimento danni da circolazione, si attesta alla data del 31 dicembre 2014 a 184.432 procedimenti e che nell'ultimo periodo preso in considerazione (2012-2013) gli uffici del Giudice di Pace, a fronte di 1.347.354 nuove cause iscritte, hanno definito 1.454.637 cause, ossia hanno una capacità di risoluzione delle controversie di gran lunga superiore al 100% e, come riferisce il Capo Dipartimento Barbuto, garantiscono "un esaurimento dell'attuale giacenza in 10,3 mesi circa, cioè in meno di un anno".

Roma, 22 novembre 2014.

 

Maria Flora Di Giovanni
(Presidente Nazionale)

Alberto Rossi
(Segretario Generale)

 

da Altalex

 

 

 

 

Giovedì, 27 Novembre 2014
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