Sospendere l'incremento biennale delle sanzioni amministrative: è questa la proposta dell'ASAPS al governo che entro pochi giorni dovrà dare esecuzione alla norma del codice che prevede l'adeguamento ISTAT delle multe
(ASAPS) Forlì, 3 dicembre 2014 - “Signor Presidente del Consiglio, per favore, sospenda l’aggiornamento biennale delle sanzioni previsto dall’art.195, comma 3 del Codice della Strada, che dovrebbe scattare dal prossimo 1° gennaio 2015”.
L'ASAPS lo aveva già chiesto il 22 novembre 2012 e torna a farlo adesso: la crisi morde, la disoccupazione non è mai stata così alta e gli stipendi sono fermi agli anni '90.
Per questo l'ASAPS è convinta che non sia opportuno dare attuazione al disposto del CDS secondo il quale, ogni due anni (e il 1° gennaio 2015 costituisce la prossima scadenza), entrino in vigore i nuovi limiti fissati dal Ministro di grazia e Giustizia, di concerto con gli altri ministeri, delle sanzioni amministrative pecuniarie pari all'intera variazione, accertata dall'ISTAT, dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti.
Si tratterebbe senz'altro di un aumento minore rispetto a quello scattato lo scorso 2013, ma – secondo il presidente dell’ASAPS Giordano Biserni - francamente nessuno, nemmeno la macchina della Pubblica Amministrazione, sente il bisogno ora di dare esecuzione a una norma che sarebbe da tutti considerata come una vera e propria vessazione.
Si tratterebbe dell'undicesimo aumento biennale dall'entrata in vigore del Codice della Strada, dopo quelli del 1995, 1997, 1999, 2001, 2003, 2005, 2007, 2009, 2011 e 2013.
Un divieto di sosta nel 1993 prevedeva una sanzione di lire 50.000 (25,82 euro), mentre nel 2013 la sanzione è salita a 41 euro (+59%).
Il mancato uso delle cinture è passato invece dalle iniziali lire 50.000 (25,82 euro) agli 80 euro del 2013, mentre per l'uso del cellulare si è passati dalle originarie 50mila lire del 1993 ai 161 euro del 2013. Anche il superamento dei limiti da 10 fino a 40 km/h è aumentato considerevolmente, passando dalle iniziali 200mila lire, corrispondenti a 103,29 euro, ai 168 euro del 2013.
Insomma, una vera e propria giungla che, nel momento storico attuale, rischia di divenire l'ennesimo spartiacque tra controllori e controllati, cittadini spesso alle prese con i costi esosi dei carburanti (che in Italia faticano a diminuire nonostante il prezzo del greggio non sia mai stato così basso), con quelli delle assicurazioni e dei pedaggi.
Lo sbilanciato aumento automatico delle sanzioni, rispetto agli stipendi, anche in considerazione del miglioramento dei dati della sicurezza stradale, - afferma Biserni - appare oggi difficilmente comprensibile e rischia di creare moltissima confusione vista anche l'attuale possibilità di vedersi scontati gli importi di molte violazioni in caso di pagamento entro 5 giorni dalla notifica.
L'ASAPS è infatti dell'opinione che sospendere l'aggiornamento non deve comportare alcuna ricerca di coperture per mancati introiti e quindi, presumiamo, che l’incremento non sia stato già calcolato nei bilanci delle amministrazioni locali o dello Stato.
La diminuzione del traffico e i comportamenti virtuosi in crescita non possono far prevedere incrementi dalle sanzioni.
Ribadiamo che c'è invece un vero e proprio “tesoretto” al quale nessuno sembra riuscire ad attingere e costituito dagli importi mai pagati delle sanzioni inflitte a veicoli stranieri: la tecnologia potrebbe aiutare a stanare i furbetti della targa estera e il Paese potrebbe finalmente tirare un sospiro di sollievo, visto che città di media grandezza in Italia perdono ogni anno oltre un milione di euro in multe mai riscosse.
Forlì, 3 dicembre 2014
Giordano Biserni
Presidente ASAPS
L’ASAPS contraria, come nel 2013, all’ aumento biennale (l’undicesimo). Si tratterebbe senz'altro di un aumento minore rispetto a quello scattato lo scorso 2013, ma francamente nessuno, nemmeno la macchina della Pubblica Amministrazione, sente il bisogno ora di dare esecuzione a una norma che sarebbe da tutti considerata come una vera e propria vessazione. (ASAPS)