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Comunicato
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Ancora sangue sulle strade. Un conducente, in stato di ebbrezza, che travolge ed uccide tre pedoni su un marciapiede. Ieri è accaduto a Torino, dove il bollettino quotidiano registra tre morti.
Non è la prima volta che la violenza stradale si manifesta con tanta ferocia e temiamo che purtroppo non sarà l’ultima, visto il ritmo con cui – ogni giorno – registriamo e cataloghiamo gli episodi di una tragedia senza fine.
Non è più ammissibile, né sopportabile, che in un Paese come il nostro si continui ad assistere impotenti a questo stillicidio giornaliero, in un contesto di crescente trasgressione che equivale all’emissione di sentenze di morte, inappellabili, pronunciate da persone che in maniera così spregiudicata abusano nel consumo di alcool e droghe.
Oggi non è più rinviabile, secondo l’Asaps, una strategia che renda finalmente efficiente il controllo preventivo e che preveda – ovviamente – una massiccia presenza di forze di polizia sulla strada, evitando di demandare il prevalente controllo ai soli sistemi automatizzati. Appare necessario, infatti, realizzare un protocollo d’intervento che metta i vari organismi di polizia nella condizione di poter effettuare un numero adeguato e tassativo di controlli con l’etilometro, con la stessa continuità con cui si misura – per esempio – la velocità.
Asaps inoltre auspica una rivisitazione urgente della norma: se infatti il limite di 0,5 g/l di alcol per litro di sangue è da considerare adeguato e conforme alla normativa europea, come del resto le sanzioni, si deve prevedere un inasprimento delle sanzioni per chi supera 1,5 g/l (il triplo del limite) che dovrebbe subire non solo una sospensione, ma la revoca della patente con l’impossibilità di poterla conseguire di nuovo entro tre anni, o di più per il superamento di limiti ancora più alti, mentre per i recidivi l’Asaps auspica la revoca definitiva del documento di guida.
Forlì, 30 maggio 2004
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