Gasolio agricolo: truffe e/o furbetti
In questi giorni un lettore ha posto la questione delle truffe che vengono messe in atto per la vendita del gasolio agricolo.
Questo mi ha fatto piacere e leggendo alcuni giornali nazionali ho appreso queste notizie
La Squadra di Polizia giudiziaria della Polstrada di Rieti ha denunciato in stato di libertà per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità materiale, un imprenditore agricolo di Borbona e altri due imprenditori originari della provincia di Cuneo. I fatti risalgono allo scorso 23 dicembre quando, a seguito di una complessa ed articolata indagine, si è data esecuzione al sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Rieti, di beni mobili ed immobili per un valore complessivo di circa 490.000 euro.
L’indagine, attivata nel corso del monitoraggio di veicoli agricoli e dell’assegnazione presso I’U.M.A. (Utenti Motori Agricoli) di gasolio agricolo, ha portato alla luce l’attività illecita degli imprenditori che avrebbero presentato dei contratti cumulativi di affitto di fondi rustici, attestando falsamente di riceverli in locazione dai rispettivi proprietari, per richiedere poi, presso l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (A.G.E.A.), di beneficiare dei pagamenti previsti per le indennità a favore degli agricoltori delle zone montane.
Novemila litri di gasolio sequestrati, otto denunciati, dieci autoarticolati confiscati. È il bilancio di una vasta operazione antitruffa condotta dalla guardia di finanza di Giugliano a cavallo tra l’hinterland a nord di Napoli e l’agro aversano. Le fiamme gialle, dirette dal maggiore Geremia Guercia e dal tenente Michele Ciarla, hanno setacciato i cantieri del nuovo centro commerciale di Giugliano (nell’area dell’ex Pirelli) e della nuova stazione della metropolitana. Nel primo caso hanno intercettato sette ditte di autotrasporti che utilizzavano gasolio agricolo anziché quello regolare. Dai controlli nella nascente stazione dell’ex Alifana è stata invece individuata un’azienda che si serviva di carburante adulterato. «Si tratta di espedienti molto diffusi – spiegano i finanzieri – che permettono alle ditte di risparmiare per oltre il 50 per cento sulle spese, alterando così la libera concorrenza». Complessivamente sono stati sequestrati 4mila litri di gasolio agricolo e 5mila litri di prodotto adulterato.
Scoperta nel cuneese una maxi-truffa legata a quella che viene comunemente chiamata “benzina agricola”, più propriamente il gasolio denaturato. Stiamo parlando di quel carburante che, destinato per legge unicamente ad usi, per l’appunto, agricoli, induce nella tentazione di utilizzarlo anche per altri scopi grazie al suo basso costo: l’accisa agevolata di cui gode permette di venderlo a € 0,90 al litro anziché a € 1,40 come invece per il gasolio “normale”, quello che tutti utilizzano.
La Guardia di Finanza di Cuneo ha scoperto molti soggetti che si appropriavano di grandi quantità di questo carburante, utilizzandolo poi per fini diversi da quello agricolo, grazie ad una moltitudine di controlli nei confronti degli assegnatari di tale gasolio, ad una accresciuta vigilanza sulle strade, e a molti interventi in tutta la provincia, scoprendo perfino dei locali cisterna appositamente adibiti all’interno di ville lussuose. Il totale del gasolio agricolo confiscato ammonta a quasi 50mila litri.
Fatta questa attenta lettura, ho parlato con un imprenditore del settore della distribuzione annotando che in passato c’era una gestione abbastanza leggera sia per quanto riguardava le assegnazioni di carburante agricolo sia per quanto riguardava i controlli alle aziende agricole. Molti si vedevano letteralmente piovere dal cielo quantità ingenti di gasolio, e questo in alcuni poteva far sorgere l’idea che in quanto assegnato, il carburante automaticamente poteva rientrare nella loro piena disponibilità, per qualsivoglia uso, anche in ambito non agricolo, dal riscaldamento dell’abitazione al “pieno” per l’autovettura.
Negli anni questo cattivo costume è però stato debellato da una più attenta e accurata assegnazione (da un sistema manuale si è passati ad un sistema altamente informatizzato, basti pensare che oggi, il consenso all’erogazione del gasolio agricolo avviene solo per via telematica dopo aver inserito il codice di assegnazione personale del singolo agricoltore in tempo reale sul sito dell’AVEPA), è il computer oggi che decide quanto carburante assegnare, in base alle colture coltivate, alle attrezzature in possesso dell’azienda, agli ettari da lavorare, ecc., limitando quindi la libertà dell’operatore al solo imput dei dati anagrafici dell’azienda agricola.
Come già riportato in premessa, sono stati intensificati i controlli sul campo da parte della Guardia di Finanza, dell’Agenzia delle Dogane e non ultima dell’AVEPA, che visitano le aziende agricole e i depositi commerciali in concertazione e con cognizione di causa (AVEPA può fornire una serie di informazione molto accurate in merito all’azienda agricola, essendo l’Ente erogatore, l’Agenzia delle Dogane ha invece il controllo e le verifiche dei registri di carico e scarico dei depositi commerciali).
Infine ricordo che negli ultimi anni, le aziende agricole, si sono viste tagliare pesantemente le assegnazioni da parte degli enti erogatori, rimanendo in alcuni caso al 60% dell’assegnazione iniziale, costringendo quindi alcuni agricoltori a ricorrere all’acquisto di gasolio ad accisa non agevolata.
Per il 2015 è previsto un ulteriore pesante taglio (si parla del 20%), una mannaia che colpirà tutte le aziende agricole senza alcuna distinzione.
Nessuno è contrario a migliorare il sistema, però togliere il gasolio agricolo penso renderebbe la vita ancor più facile ai pochi “furbetti“. Il gasolio agricolo infatti è di colore verde per renderlo immediatamente riconoscibile in fase di controllo. Eliminarlo per sostituirlo con il gasolio autotrazione “normale” per poi chiedere un rimborso del credito d’imposta, ne impedirebbe il riconoscimento dell’uso improprio!
Credere che oggi le aziende agricole stiano vivendo abbuffandosi del “verde petrolio” è una falsa illusione.